Juventus, la stoccata di Nedved alle avversarie: le parole

Pavel Nedved è stato ospite questa mattina al Salone del Libro di Torino in occasione della presentazione del libro di Tuttosport “La casa della Juve” scritto dal giornalista Guido Vaciago. Di seguito le sue dichiarazioni.

SUGLI ULTIMI DUE ANNI

Siamo stati criticati per i risultati ma spero che tutti si siano accorti che in due anni abbiamo portato a casa uno scudetto e due coppe. Mentre gli altri in 10 anni non hanno vinto niente. Ma siamo abituati, chi è alla Juve deve esserne consapevole. Non bisogna avere paura ed essere forte internamente“.

STADIUM

Lo Stadium è casa, come da titolo del libro. È orgoglio di società e tifosi, di tutti. Per noi dirigenti e lo staff significa grandissimo orgoglio. Supportiamo questa società per mantenre uno status di eccellenza nel calcio. Viviamo sulla nostra pelle, quando siamo allo Stadium, l’orgoglio di rappresentarla. Questa appartenenza è forte e importante anche per i giocatori che possono offrire qualcosa di speciale in cambio della passione dei tifosi”.

SENSO DI RESPONSABILITÀ

Sì, ma i giocatori devono esserlo comunque. Devono rappresentare la maglia che indossano. Ma questo deve essere l’obiettivo di tutti coloro che vestono la Juve”.

Nedved – Juventus – Torino

STADIO DI PROPRIETA’

“In Italia ci sono due attori: l’amministrazione e gli investitori. Servono pazienza e tanti milioni, può andare in contrasto con gli obiettivi sportivi. Ma se vogliamo offrire un prodotto importante bisogna cominciare da lì. La sensibilità in questo senso sta maturando“.

WOMEN ALL’ALLIANZ STADIUM

La partita delle Women è stato uno spot bellissimo per noi, per la città, per il calcio femminile. Abbiamo ricevuto molti complimenti sia dalla Uefa sia dalle calciatrici stesse“.

NUOVO STADIO

“Lo abbiamo in testa da tanto tempo. La pandemia ha fermato tante cose. La situazione dell’economia in generale è drammatica. Ci siamo fermati, ma speriamo in futuro di farlo”.

STADI VUOTI

È stato un momento molto difficile. Noi come calcio siamo stati fortunati perché abbiamo potuto lavorare lo stesso. Ma senza passione e tifosi è diverso. Lo chiamavo il campionato del giovedì perché non è stato il calcio che doveva essere. Ora siamoa al 75%, speriamo di arrivare presto al 100%. Sarà molto bello“.

IMPATTO DEI TIFOSI

“Vi assicuro che i giocatori lo sentono tanto, i grandi giocatori hanno bisogno di motivazioni che danno solo i tifosi. Senti di dover dare qualcosa in più“.

APPLAUSI E FISCHI

“Entrambe le cose. La cosa positiva è che quando giocavi in casa avevi la gente che ti dava una mano. Ma quando eri fuori e avevano paura di te, fischiandoti ti davano una forza maggiore”.

STELLA ALLO STADIUM

“Sono andato alla mia qualche tempo fa. È una sensazione da pelle d’oca ogni volta. Sono molto orgoglio di averla, ringrazio i tifosi che hanno votato. E’ bello anche per i tifosi che la vedono, è una sensazione da apprezzare”.

LEGAME CON LA JUVE

“Non è facile da spiegare, è 20 anni che sono qui. Sono uno straniero che è stato adottato. Ringrazio tutto il popolo juventino e la famiglia Agnelli. Mi hanno dato la possibilità di lavorare per la Juve. Ne sono orgoglioso e mi sento responsabilizzato. Voglio restituire qualcosa alla gente”.

VOGLIA DI SCENDERE IN CAMPO

“Col tempo mi è passata, ma i primi due/tre anni c’era. Ogni tanto davo qualche calcio alla sedia davani in tribuna“.

SCARAMANZIA

“Di scaramanzia nel calcio ce n’è tantissima. Arrivabene prende l’ascensore, io prendo sempre le scale, sono cose che ti fanno stare bene e così pensi di aiutare la Juve”.

INSULTI RAZZISTI A MAIGNAN

“L’espulsione del tifoso è la strada giusta. Noi abbiamo un impianto con grande tecnologia e tante telecamere. Penso che tutti gli stadi dovrebbero farlo, è il minimo nel mondo di oggi”.

NUMERI DELLO STADIUM

Sono impressionanti, li guardavamo l’altro giorno con Claudio Albanese. È proprio casa nostra”.

ALTRI STADI PREFERITI

“Storicamente giocare al Bernabeu o Old Trafford ti dà sensazioni uniche. Le gambe vanno da sole e vai oltre quello che puoi fare. Il Bernabeu fa impressionare, quando entri sul prato e guardi su la tribuna non finisce mai. L’Old Trafford è la Storia che si respira lì. Real Madrid, Manchester United, Juve, Bayern, Barcellona sono squadre che storicamente hanno qualcosa in più. Da dirigente, anche nell’Europa dell’Est, tutti gli stadi sono migliorati. Sono stati investiti molti soldi, il calcio è spettacolo. È cambiato anche a Praga dove ce ne sono due e potrebbero fare il terzo per la Nazionale. Il mio primo stadio? Ci torno sempre volentieri, l’ultima volta tre anni fa. Ma quando vado dai miei genitori vado sempre nel mio campettino. Ci sono molto legato”.

TALENTI

“I tartufi si trovano sempre negli stessi posti? Dicono così”.

PARTITA PIU’ BELLA ALLO STADIUM

“L’ultima col Chelsea. No, come dice il presidente la più bella è quella che deve ancora venire. La vittoria stessa è bellezza, a volte è bello vincere soffrendo”.

JUVE-ROMA

“Sarà bellissima, si affrontano due grandissime squadre con due tecnici vincenti. Prepareranno qualcosa di speciale, è da vedere”.

MOMENTO JUVENTUS

“L’assestamento ci sta, abbiamo cambiato allenatore anche se Max era già da noi. Ma non dobbiamo fermarci. Il nostro progetto è ancora al principio, è una base di partenza. Dobbiamo aggiungere tante altre cose”.

GIOVANI

“Abbiamo vinto tantissimo in questi anni con giocatori esperti. Tanti giocatori ora hanno lasciato il calcio. Bisognava cambiare. Ma presente e futuro sono della Juve, abbiamo investito e siamo avanti a tutti”.

NEWCASTLE E PSG

Non voglio parlare degli altri. L’idea giusta di calcio è spendere quello che ricavi, penso sia l’idea da portare avanti. Questa è una linea che dobbiamo avere”.

PALLONE D’ORO AL MUSEUM

“Non è mio, è nostro. Ho sempre pensato che apparentesse anche ai miei compagni, senza di loro non avrei potuto vincerlo. Vedere i giocatori nuovi che lo guardano mi fa un certo effetto, ma il primo pensiero che mi viene è “puoi vincerlo anche tu”. Basta allenarsi e dare tutto: se sei arrivato in questa società vuol dire che sei bravo”.

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