ESCLUSIVA SJ | Mario Savo, presidente AssoAnalisti AIAPC: “Pirlo non è l’unico responsabile, anche se la gavetta è fondamentale. Inter campione con un mister esperto”

Mario Savo, presidente dell’AssoAnalisti AIAPC (Associazione Italiana Analisti di Performance
Calcio) e esperto in analisi della performance, tattica e scienze statistiche applicate al calcio e al
football americano, ha rilasciato un’intervista esclusiva a SpazioJ. Tra i tanti temi toccati, si è
parlato di Andrea Pirlo e di Juventus, ma anche dell’Inter Campione d’Italia.


La Juventus ha perso lo Scudetto dopo nove anni di dominio. Quali sono i motivi di questa
stagione negativa?


“Sono più fattori messi insieme. Si cerca sempre la causa che genera l’effetto, ma qui non è
individuabile una causa precisa, sono una serie di variabili che hanno avuto un impatto negativo
sul risultato di questa stagione. Non è una frase fatta, ma lo penso davvero: la Juve è secondo me
al termine di un ciclo, deve riformare un nuovo progetto e questo porta inevitabilmente dei grandi
cambiamenti sia a livello di squadra che di staff”.


Pirlo ha colpe particolari?


“Non punto il dito contro Pirlo perché non è l’unico responsabile di questa situazione. Ci sono limiti
evidenti, ma non può essere solo colpa sua. È chiaro che Pirlo dovrebbe fare la sua gavetta: c’è
poco da fare, questo è un lavoro in cui avere esperienza è fondamentale. Lo dice spesso un grande
allenatore come Allegri, l’esperienza è essenziale anche per riuscire a trovare il modo migliore per
comunicare con la squadra. Non basta, come disse invece Sacchi, essere stati degli ottimi cavalli
per diventare grandi fantini. Allenatore e calciatore sono due lavori completamente diversi: una
carriera top da calciatore non ti rende un grande allenatore”.


Pirlo è comunque riuscito a mostrare alcune idee tattiche interessanti?


“A me sono piaciute tante idee dell’allenatore della Juventus, mi è piaciuto molto il suo coraggio.
Pirlo ha sempre esortato il giocatore a spingere la giocata, a crederci in quel passaggio. Se il
calciatore vede il corridoio deve tentare il passaggio, anche se sbaglia. Il coraggio per me è
fondamentale in questo sport e ti permette di spostare l’asticella un po’ più in su. Alla Juve ci sono
responsabilità condivise, ma si parla comunque di una squadra che ha vinto nove scudetti di fila,
quindi ci può stare dopo nove anni provare a ristrutturare per evolvere ancora”.


Quindi provare a ristrutturare con Pirlo è stato un rischio fin da subito?


“La scelta di Pirlo era una grossa scommessa già a inizio anno, perché l’esperienza ha il suo impatto.
Anche un Match Analyst non può pensare oggi di operare in Eccellenza e due giorni dopo essere al
Barcellona. Tante cose si imparano con la gavetta, che conta più di mille corsi”.

Quindi in panchina è meglio avere un allenatore che non ha mai giocato a calcio come Sarri che un
calciatore straordinario che non ha mai allenato come Pirlo.


“Sarri è un allenatore che ha fatto una gavetta lunghissima partendo dalle serie minori. In campo
ovviamente renderebbe sicuramente meno di Pirlo, ma qui stiamo parlando di allenatori ed è
chiaro che uno è un allenatore con grande esperienza sulla panchina e l’altro no. Anche a luglio
scorso ti avrei risposto esattamente così. Dobbiamo cambiare la nostra mentalità italiana, noi
pensiamo ancora che sia scontato che l’ex calciatore sia un buon tecnico. E in generale pensiamo
che l’ex calciatore professionista sia in grado, una volta smessa la carriera sul campo, di ricoprire
qualunque ruolo al di fuori del rettangolo verde. Questo ovviamente non è vero”.


Lo Scudetto l’ha vinto l’Inter: è stata la squadra migliore?


“Sì, è stata la migliore e ha meritato questo Scudetto. Ha uno staff importante, fatto di competenze
integrate, e la gestione del gruppo è stata perfetta. C’è stato un momento in cui la dirigenza e lo
staff sono stati lontanissimi, però poi si sono ricompattati e hanno dato segnali importanti allo
spogliatoio. Lo staff così può lavorare in modo più tranquillo e l’allenatore può tenere più
facilmente in pugno lo spogliatoio. Detto ciò, parliamo di un allenatore che ha esperienza enorme
e tantissime conoscenze. L’Inter ha ottimi giocatori, ma ha soprattutto i giocatori giusti al posto
giusto. Ha i giocatori perfetti per fare un certo tipo di gioco”.


Si può parlare quindi di vittoria più tattica che tecnica?


“No, è una vittoria totale. Non schiacciante, perché secondo me l’Inter non è una squadra
imbattibile e non può ancora competere con i top club europei. Ma è quella che più di tutte è
cresciuta durante l’anno e ha preso consapevolezza. Durante una partita non creava tante
occasioni, ma è sempre stata molto cinica. È una squadra fatta per vincere subito”.


Parlando di analisi, se allenatori come Redknapp rifiutano categoricamente l’aiuto di un
supporto dati, Guardiola non potrebbe farne a meno: è anche qui il segreto dei suoi successi?


“Guardiola è sicuramente uno degli allenatori che ha affermato pubblicamente che il reparto
d’analisi è uno dei più importanti all’interno del suo staff tecnico. Dedica tantissimo tempo
all’analisi, ed è lui stesso simbolicamente il primo analista del suo staff perché guarda e riguarda le
partite. È un allenatore futuristico che ha cambiato la storia del calcio”.


A che punto è l’Italia? Ci sono paesi più sviluppati dal punto di vista dell’analisi?


“Per i paesi di cultura angloamericana i processi analitici sono all’ordine del giorno: se vai in
America l’allenatore non dice una parola in conferenza se non è supportata da un dato. Già per
questo sono trent’anni avanti rispetto a noi. Anche Germania e Inghilterra sono più avanti di noi,
mentre i paesi dell’area mediterranea sono più o meno tutti allo stesso livello. Mancano le
competenze, ma soprattutto manca la cultura per sviluppare analisi della performance a 360 gradi.
Si richiede sempre la video analisi tattica, ma manca la parte di supporto dati che è fondamentale
per trovare quello che gli altri non vedono, quello che i video non dicono chiaramente”.

Ecco qui di seguito alcuni link per chi volesse saperne di più:

Link del sito dell’AssoAnalisti AIAPC https://assoanalisti.it/

Link del libro scritto da Mario Savo: “La match analysis nel calcio. Principi teorici e risvolti operativi” https://www.amazon.it/dp/8895050762/ref=cm_sw_r_cp_api_glc_i_N59M38XNZ8EQH9TH16Q6

Link del Corso di Match Analysis patrocinato con AIAPC, online: https://www.elitefootballcenter.com/corso-online-football-match-analyst-longomatch-certification/ e in aula: https://www.elitefootballcenter.com/prodotto/longomatch-fast-track/

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