Dejan Kulusevski, un “diamante grezzo” in attesa di essere levigato

Dejan Kulusevski, classe 2000, prelevato dall’Atalanta, proprietaria del cartellino, per una cifra di 35 mln+9 di bonus è arrivato alla Juventus portandosi dietro tanta “pressione“, dovuta alle altissime aspettative che i tifosi bianconeri nutrono su di lui.
Lo svedese rientra nella categoria dei cosiddetti “diamanti grezzi” e come tale, ha bisogno del giusto tempo di levigazione per sprigionare tutto il suo potenziale.

IL PRIMO IMPATTO

Kulusevski, nei primi mesi, ha avuto un buonissimo impatto col mondo bianconero, mettendo a referto 5 gol e 4 assist in tutte le competizioni. Poi come qualsiasi percorso di crescita che si rispetti, tale percorso negli ultimi tempi, ha subito una battuta d’arresto.
Nulla di preoccupante, anzi è fisiologico per un ragazzo che si sta approcciando alle pressioni e ai ritmi di una grande squadra.

CALO E CONFUSIONE TATTICA

Dietro questo piccolo calo, si nasconde anche la confusione tattica sulla posizione in campo dello svedese.
Come visto a Parma, la squadra in cui ha giocato in prestito, Dejan si esalta quando ha tanto campo davanti a sé e nella posizione di esterno destro.
Alla Juventus, un po’ per la voglia di sperimentare di Pirlo, ultimamente invece proprio per necessità, a causa delle defezioni di Morata e Dybala, Kulusevski si è ritrovato quasi sempre a dover ricoprire la posizione di seconda punta, vicino Cristiano Ronaldo. Ruolo che ha messo non poco in difficoltà lo svedese, che soffre particolarmente gli spazi chiusi.
Nella partita contro lo Spezia, con l’ingresso di Morata, Kulusevski ha avuto modo di spostarsi nuovamente sull’esterno e di gravitare anche dietro i due attaccanti e in quella situazione ha fatto intravedere come si trovi proprio a suo agio in quella porzione di campo e in quella situazione di gioco, dove la Juventus è riuscita a ripartire.

PRIMO CONTROLLO E PIEDE DESTRO

Il fatto che Dejan si esalti particolarmente a campo aperto e da esterno destro, è dimostrato anche dai “problemi” che ha nello stop legato al primo controllo, che appare spesso “lungo” e che lo porta a perdere la palla. Al Parma, dove aveva più campo a disposizione, poteva permettersi unprimo controllo più lungo“, alla Juventus, invece, si trova spesso a incontrare squadre con spazi chiusi e col difensore avversario che viene subito in pressione, motivo per cui questo modo che ha di approcciare il primo controllo, si rivela talvolta problematico. Inoltre, come quasi tutti i mancini, deve lavorare tantissimo sul “piede debole“, il destro, perché l’insicurezza ad utilizzarlo lo porta spesso a forzare e quindi sbagliare la giocata, a causa della frazione di gioco che perde per spostare la palla sul sinistro.

PROSPETTIVE FUTURE

Posizione in campo, fondamentali tecnici (primo controllo, piede destro, coordinazione, postura), sono tutti aspetti che vista la giovane età migliorerà sicuramente, soprattutto perché Kulusevski ha la “testa giustache gli permetterà di lavorare bene per crescere. Inoltre, di fondamentale importanza, sarà recuperare a pieno regime Morata, proprio per permettere allo svedese sia di rifiatare un po’, viste le tante partite ravvicinate che il classe 2000 sta giocando, nonché di poter giocare nella posizione di campo a lui più congeniale, la sua “comfort zone“.

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