ESCLUSIVA SJ – Marco Bucciantini (Sky Sport): “In Champions League ci vuole anche fortuna, in Europa può consacrarsi Chiesa. La Juventus deve capire quale attaccante serve per davvero”

Scrittore, giornalista, opinionista. Marco Bucciantini si è sempre distinto dalle voci di Sky Sport per la sua facilità di esprimere idee, concetti, parole, con il suo parlare semplice e sincero. Il nostro Michele De Blasis lo ha intervistato in esclusiva per la nostra redazione, analizzando alcuni temi caldi di questa parte di stagione della Juventus.

La Juventus ha investito su Cristiano Ronaldo per fare un ulteriore step in Champions League, eppure gli ultimi due anni in Europa sono stati fallimentari. Cosa si aspetta dall’avventura europea di quest’anno?

“Cristiano Ronaldo è nato per vivere la Champions League e di certo non sono suoi i demeriti se negli ultimi due anni la Juventus si è fermata contro il Lione e contro l’Ajax. Nella Champions League conta sempre anche quel pizzico di fortuna: l’anno scorso la squadra era completamente K.O. fisicamente dopo la ripresa del campionato e non è arrivata al meglio per affrontare il ritorno contro il Lione, l’anno prima ci sono stati giocatori infortunati o fuori forma che non hanno reso al meglio ed ovviamente sono da notare anche i meriti dell’Ajax che in quella stagione ha giocato a calcio contro tutti. Contro il Porto questa sera mi aspetto che la Juventus comandi il gioco, che abbia subito voglia di segnare per mettere in discesa la qualificazione. Questa può essere la partita giusta di Chiesa perché giocare in Europa esalta le sue qualità di essere devastante a campo aperto, palla al piede. Mi aspetto che la Juventus passi questo turno perché non può sbagliare, poi dai quarti può succedere di tutto e molto dipenderà dai fattori che ho detto prima. La certezza è Cristiano Ronaldo ovviamente, non sarà mai lui il problema. Al massimo lo è chi gioca con lui”.

Cosa è scattato nella squadra dopo la sconfitta di San Siro?

“Io ho l’impressione che Pirlo stia giovando dell’esperienza: la partita di campionato contro l’Inter lo ha aiutato a capire quella di Coppa Italia, così come è accaduto sempre in campionato con la Roma. La Juventus è cresciuta nell’atteggiamento difensivo, ma questo non deve compromettere la fase d’attacco che coinvolga più uomini possibili. Ciò che manca da alcuni anni a questa parte sono i gol dei centrocampisti, serve un sistema che porti al tiro 6/7 giocatori diversi e si può fare. Ci sono spesso tante frasi fatte che non mi piacciono come “Dybala e Ronaldo non possono giocare insieme”: il più bel gioco d’attacco visto quest’anno è stato a San Siro contro il Milan e c’erano proprio loro due. Con i Campioni tutto si può fare, sono quelli meno bravi che creano scompiglio negli ultimi 30 metri”.

Non si può negare che il problema del centrocampo è la mancanza dei gol in quel reparto. In ottica futura, pensando al calciomercato, chi è il giocatore su cui contare per fare la differenza?

“Se pensi alla prima parte del ciclo, la Juventus aveva una quantità di gol compresa tra i 30 ed i 40 tra Vidal, Marchisio, Pirlo e Pogba nel suo secondo anno e fino a qualche anno fa anche Pjanic e Khedira ne garantivano una ventina a stagione. Questi però erano giocatori di un’altra qualità proprio: mentale, di inserirsi nell’area avversaria, di facilità di calcio che ti porta a tirare in porta dalla distanza senza paura, come se fosse nella propria indole per come intendevano il calcio. Il centrocampo di ora è più funzionale: se ho bisogno di più copertura metto determinati giocatori, se ho bisogno di comandare la partita inserisco Arthur. Mckennie è la parte anomala del centrocampo bianconero, lui non arriva al tiro perché la squadra lo mette nelle condizioni per farlo ma perché, invece, è uno straordinario attaccante che parte dal centrocampo. Non c’è dubbio che il livello del reparto sia calato, però se hai Chiesa e Kulusevski è aumentato quello degli esterni quindi si può benissimo passare da Marchisio-Pirlo-Pogba a loro due cambiando totalmente la funzionalità alla squadra. In Serie A sono 5 i centrocampisti che apprezzo di più: Barella, ma da Milano non si muove, De Paul, ad Udine che penso sia comprabile, Luis Alberto, straordinario a vedere calcio con la palla al piede e la testa alzata, Zienilski, quello più delicato mentalmente, ed un grande Kessie. Questi sono i migliori centrocampisti del campionato, ma nessuno gioca nella Juventus. Dall’estero ovviamente ci sono più scelte, ma non bisogna più andare a puntare sui parametri zero se puoi spendere. Nelle ultime due stagioni la Juventus ha fatto grandi investimenti in difesa con De Ligt e davanti con Chiesa e Kulusevski, l’anno prossimo serve un grosso sforzo a centrocampo. Ovviamente sempre se la puoi fare perché la cosa più seria che la Juventus possa fare è avere il bilancio apposto, a me non piace chi fa le vittorie con i debiti. I successi si ottengono facendo calcio per bene, ora bisogna avere la capacità di andar a prendere i giocatori prima che esplodano. Ti ho raccontato di giocatori che vanno al tiro almeno 4/5 volte a partita, un giocatore che a malapena ne fa 2 non ti può mai fare la differenza. Ramsey poteva essere un giocatore di quel tipo, ma non ha le garanzie fisiche per essere incisivo nelle strette linee del calcio italiano”.

Rinnovo di Dybala: riusciranno a trovare un accordo? L’argentino dev’essere ancora una priorità della Juventus?

“Non so se troveranno un accordo. A me Dybala piace però e con lui e Ronaldo hai vinto l’ultimo campionato, hanno fatto gol decisivi alternandosi. Dobbiamo smettere di pensare che qualcuno possa giocare peggio con Ronaldo perché ha fatto 30 gol sia con Higuain, con Dybala, con Mandzukic e con Morata. Semmai il problema è che chi gioca accanto a lui segna poco. Ora la Juventus deve capire chi è il giocatore che può far giocare meglio la squadra: può essere Morata se hai bisogno di profondità, può essere Dybala se hai bisogno di qualità in mezzo al campo. Nella partita di San Siro contro il Milan Chiesa ha dimostrato di trovarsi alla grande con Dybala, con l’italiano molto largo sulla destra e l’argentino sul centrodestra e da lì sono nati due gol. I bianconeri non devono pensare a Ronaldo perché i suoi gol li fa sempre e comunque, piuttosto pensino a chi può esser più funzionale al resto della squadra. Per il rinnovo se non trovano un accordo io alzo le mani, ma a me Dybala piace. Ora Morata sta dimostrando che non è insostituibile, credo che come recupererà dall’infortunio starà molto tempo in campo perché le cose che fa Dybala che Morata non ha nelle sue caratteristiche”.

Quali sono le cose che ti piacciono maggiormente dell’Andrea Pirlo allenatore? È giusto paragonarlo ad altri predecessori?

“Hanno cambiato Allegri e Sarri perché volevano qualcosa di diverso, quindi se Pirlo viene paragonato a loro due gli fanno un dispetto (ride, ndr). Non penso sia giusto confrontarlo con il gioco di Allegri perché Max ha un’intelligenza tattica fuori dal comune, nemmeno lui saprebbe scrivere una tesi sull’allegrismo. Sarri non è riuscito a fare il suo calcio, non è riuscito a piegare quel ferro chiamato Juventus perché la sua fonderia non aveva attrezzi giusti per ammorbidirlo, quel ferro era troppo duro perché la storia, le vittorie, le biografie sono sempre importanti. Pirlo arriva meglio nelle teste dei suoi giocatori, quindi può fare qualcosa. Ciò che mi piace di Pirlo è che mette sempre in pratica le sue idee, non è di certo il fratello maggiore dei giocatori da cui poteva farsi aiutare. Si è messo subito in discussione, ha sperimentato molto all’inizio cambiando anche ruolo ad alcuni giocatori ma voglio che metta ancora più in pratica le sue idee: la deve smettere di dire che il campionato non lo vince chi fa più gol il che è vero, ma non si vince nemmeno facendo il settimo attacco. Serve creare occasioni da gol, serve segnare perché vuol dire che giochi bene in attacco. Poi storicamente alla Juventus è sempre riuscito meglio difendere che attaccare, quindi l’obiettivo di Pirlo è far girare al meglio la squadra negli ultimi 30 metri e mi piace quando lo vedo in campo”

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