Barbara Bonansea: dalla bambina con i capelli ricci a quel sogno chiamato Juventus

Intraprendente, carismatica e trasportatrice. Torinese, juventina e grintosa. Molto semplicemente la bambina con i capelli ricci che giocava nel Bricherasio: la squadra del suo paese, perché stufa di guardare dalle tribune il fratello. Proprio la bimba che spesso veniva vista dagli avversari come l’anello debole di quella squadra di tutti maschietti oggi è diventata una delle più forti giocatrici italiane: Barbara Bonansea. 

Atleta e donna innanzitutto, Barbara inizia la sua carriera nel Torino, si trasferisce al Brescia e successivamente alla Juventus e non diventa soltanto, per così dire, una giocatrice della Juve ma la numero 11 della vecchia signora: BB11. Successivamente diviene anche la miglior marcatrice della storia di Madama con 47 reti messe a segno in tre anni e mezzo di storia. Lei è una bandiera bianconera fin dal giorno della sua fondazione, BB11 c’è sempre stata. 

Rapida, quando si lancia in velocità è una spina nel fianco per le difese avversarie. Caratterizzata da una grande abilità nel dribbling Barbara è un mix di estro e istinto. Timida ed introversa, ha un modo particolare di dimostrare l’amore per la maglia che indossa. Il cuore vero di Bonansea lo vedrete quando le sue compagne mettono a segno reti importanti: noterete subito la sua esultanza, liberatoria e piena d’amore. Si pensi al match di Supercoppa Italiana contro la Roma, al gol di Cristiana Girelli nei tempi supplementari, la gioia della numero 11 è stata incontenibile, ma anche alla rete messa a segno da Bonansea a Vinovo contro l’Inter nella scorsa stagione.

Come racconta lei stessa: “il calcio è anima” proprio perché dal calcio vedrete la vera essenza delle persone, attraverso i tocchi alla sfera, gli sguardi, i modi, potrete capire cosa realmente si cela dietro alle maschere che le persone abitualmente indossano. 

Sono moltissime le reti messe a segno da Barbara, circa 154 per la precisione. Sicuramente tutti gli italiani la ricordano per la rete segnata di testa ai Mondiali a Valencienne contro l’Australia. Quella che ha permesso alle azzurre di imporsi per due reti a uno. La ricorderanno come la giocatrice portata in trionfo dalle compagne. Quella che ha tinto d’azzurro con due pennellate il cielo su Valencienne. 

Da piccola si ispirava a un grande attaccante come Pippo Inzaghi, successivamente ha voluto imparare da Zlatan Ibrahimovic. Poi però ha conosciuto Cristiano Ronaldo e non è rimasta colpita dal fenomeno portoghese soltanto per le sue prodezze, ma è rimasta folgorata dal cuore, dalla passione e dalle lacrime dopo la delusione legata ad una sconfitta contro la Grecia nel 2004 nella finale dell’Europeo. Probabilmente, nemmeno nel migliore dei suoi sogni Barbara avrebbe immaginato che avrebbero indossato la maglia della Juventus insieme, che avrebbe potuto vederlo giocare ogni domenica e soprattutto che insieme sarebbero rientrati tra i migliori undici giocatori al mondo. 

Barbara è questo: è la bambina con i ricci a cui non importavano i commenti degli avversari ma li avrebbe zittiti a suon di gol sul rettangolo verde. Barbara è l’abbraccio a Martina Rosucci sempre per ultimo prima di iniziare la partita, è quei saltelli sul posto ogni volta che sbaglia un’occasione da rete, è la fascetta fucsia che indossa ogni volta che scende in campo. É quella che segna i gol più inaspettati, che si accende quando nessuno se la aspetta. È colei che ha rifiutato il club più forte al mondo, il Lione, per approdare alla Juventus, è la doppietta segnata all’esordio della Juventus in Champions League, è il primo gol ufficiale della storia bianconera in Serie A contro il Mozzanica. È quell’accento torinese, quello sguardo fiero e quel sorriso stampato con cui dice “io sono felicissima di essere alla Juventus”

In fondo BB11 è una bambina, che crescendo non ha mai smesso di metterci passione, di amare il calcio. Non ha mai smesso di crederci, perché volere è potere. Ha sempre investito per inseguire la sua passione, i sacrifici negli anni non sono stati pochi. Grazie alla sua passione infinita, alla sua grinta, al suo carattere forte e spontaneo. 

Se nella prossima stagione Barbara sarà ancora alla Juventus non possiamo dirlo, possiamo dire che è una bandiera di questa squadra, un simbolo, di quelli veri. Possiamo dire con certezza che se ora le bambine italiane possono sognare la maglia della Nazionale, oppure la numero 11 della Juventus, è sicuramente anche grazie a Barbara e ai suoi sacrifici, alla sua passione che non si è mai lasciata fermare dagli innumerevoli ostacoli. Perché la bimba con i capelli ricci nata a Pinerolo 29 anni fa, oggi è Barbara Bonansea e chi si avvicina al mondo del calcio oggi può finalmente dire: “da grande voglio essere una calciatrice, proprio come BB11”.

Miriana Cardinale

Impostazioni privacy