La Juve non va in crisi

Tanto criticata quanto attesa, la squadra di Sarri non ha sbagliato la partita chiave per la ripresa della Serie A dopo la sconfitta ai rigori contro il compatto Napoli di Gattuso. Davanti si è ritrovata il caratteristico Bologna di Mihajlovic, iperverticale e aggressivo, ma non è mai andata in crisi.

Questo atteggiamento dei padroni di casa poteva essere il punto fondamentale per mettere in seria difficoltà i bianconeri, ovvero andandoli ad aggredire altissimi, quasi sulla linea di porta, per andare a creare una pressione infernale al palleggio dei difensori. La tattica ha funzionato, addirittura quasi costringendo De Ligt ad uno sciagurato passaggio a Szczesny replicabile soltanto sulle console con L1+triangolo. Ma per sfortuna dei rossoblù, è durata solo per una decina di minuti.

Col passare del tempo, l’atteggiamento fin troppo intenso del Bologna capeggiato dal Pitbull Medel, ha facilitato la Juve a prendere fiducia. Le giocate di Ronaldo e Dybala hanno dato sempre più convinzione ai bianconeri, che hanno dimostrato come chi ha due campioni così davanti, non può andare in crisi per definizione.

MOMENTI CHIAVE

Denswil strattona De Ligt con un fallo che in gergo si suole chiamare “da pollo”

La Juventus ha ripreso fiducia totale nei propri mezzi dal momento della trasformazione del rigore di Ronaldo. Su un corner, il distratto Denswil si affeziona alla maglia di De Ligt con una trattenuta tanto leggera quanto evitabile, costringendo Rocchi alla Var Review. Rigore.

Da quel momento, il Bologna ha le gambe spezzate e fatica a tornare in gara, subendo passivamente lo showboating offensivo della Juventus. Prima ci pensa Ronaldo che cerca di tornare il ragazzino che era al Manchester United con tocchi di suola e doppi passi pomposi, poi con l’efficace giocata di Bernardeschi che con il tacco libera il gol di Dybala.

Dybala capisce in anticipo la giocata di Bernardeschi e si libera della marcatura. Real Recognize Real.

Dopo essersi liberato del goffo Denswil, Dybala non fatica a trovare il secondo palo, con uno dei suoi tiri da campione. In quel momento la partita si può già considerare finita, con il Bologna che ha perso ogni filo di trama del proprio gioco. È troppo presto per dirlo però, perché nel secondo tempo, l’ingresso di Palacio e l’atteggiamento svogliato della Juventus rischiano di riaprire una partita in cassaforte.

RITMO ABBASSATO

In un periodo fitto di gare, un calo nel secondo tempo è fisiologico. Ma ciò che stupisce di più è stata la rinuncia della Juventus a sfruttare con cattiveria le palle gol per chiudere definitivamente la partita. L’impressione è che il dubbio intervento di De Sciglio su Barrow in area abbia svegliato il Bologna, cha ha dato l’impressione di non uscire mai definitivamente dalla gara. Complice anche l’attento Skorupski con due grandi interventi.

Nedved reagisce così al palo di Berna salvato da Skorupski. Divertente.

Infatti, i rossoblù hanno saputo mandare in crisi gli esterni bassi della Juventus addirittura con l’ingresso di due Primavera. Juwara, spostando due volte il pallone con la sua caratteristica rapidità nei primi passi ha umiliato Danilo che le ha provate tutte per farsi espellere. Poi Cangiano, ha mostrato perché viene chiamato Magic Box, bagnando il suo esordio in Serie A con una grande dose di personalità.

CONTA IL RISULTATO

Tirando le somme, la Juventus è stata efficace nel primo tempo e solida nel secondo, nonostante un repentino calo di intensità verso il cinquantesimo e qualche minuto. De Ligt e Bonucci hanno confezionato il terzo clean sheet post Covid, mentre gli attaccanti hanno ritrovato una serenità non banale dopo la sterilità offensiva in coppa.

Una grande mano l’ha data anche il Bologna, che ha deciso di non chiudersi e di seguire sempre le situazioni di uno contro uno, lasciando involontariamente più spazio a Dybala per creare magia. Il bilancio dice Juventus prima a +4 dalla Lazio e vittoria in trasferta contro una squadra tutt’altro che comoda da affrontare. Le critiche dei tifosi rimangono ma il risultato vale più di mille haters.

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