Chiellini su Instagram: “Alla fine del prossimo anno potrei smettere. Da piccolo tifavo Milan”

Una diretta Instagram ricca di contenuti quella andata in onda oggi, che ha visto protagonisti la showgirl Martina Colombari e Giorgio Chiellini.

Queste le dichiarazioni rilasciate dal difensore bianconero:

SUI TANTI INFORTUNI

Sono stati strani e difficili. Sono contento di aver avuto questo infortunio a 35 anni, perché non mi sono pianto addosso e l’ho visto come una sfida da vincere. Mi sono goduto tanti momenti con la famiglia in questo periodo. Una cosa banale: pranzare con la famiglia la domenica, non l’avevo mai fatto in vita mia, ma l’ho visto come un obbligo durante la fase di riabilitazione.”

SUL LOCKDOWN CAUSATO DAL COVID-19

Sono stato tanto tanto tempo senza vedere la mia famiglia. Quando le ho riabbracciate dopo mesi mi sono commosso, ricordo ancora l’abbraccio con mia figlia Nina… Sono state emozioni forti.”

SULL’ULTIMO INFORTUNIO

Il fatto di aver metabolizzato bene l’infortunio? Penso che sia stato dovuto alla maturità e all’esperienza. Mi fosse capitato dieci anni fa forse non l’avrei vissuto nella stessa maniera. A 35 anni, con tutta l’esperienza che ho alle spalle, ho capito che ci può stare, è un passaggio, e l’energia la riversi per tornare in campo. Il primo periodo è una scarica di energia, vai ai 2000 all’ora. I miglioramenti sono impercettibili, cerchi di sforzati piano piano per vedere una crescita. Leghi con i fisioterapisti e dottori, è il bello dello spogliatoio durante questi momenti.”

SUL GIORGIO CHIELLINI EXTRA CAMPO

Sono migliorato crescendo, prima mi arrabbiavo di più. È sempre stato il mio modo di essere: sono uno che si lascia scivolare le cose addosso, ho una famiglia bellissima e faccio quello che più mi piace nella vita. Nei momenti no cerco di venirne fuori pensando a queste cose belle. Sono molto auto-critico: continuo a sbagliare, molte cose ad esempio non le rifarei, ma cerco di capire e non rifare mai gli stessi errori.”

SULLA LAUREA E GLI STUDI

“Sono cresciuto facendo il liceo, dunque la mia idea era quella di fare l’università. A Torino avevo tanto tempo libero e mi son detto: ‘Ma perché invece di leggere un libro non mi metto di nuovo a studiare?’. La triennale l’ho presa in quattro anni, e ringrazio la mia docente Elisa che mi ha sempre seguito. Facevo un ricevimento ad inizio esame, prima dell’esame per chiarire dei dubbi e poi sostenevo la mia prova. In quelli più difficili prendevo anche ripetizioni Da solo non ce l’avrei mai fatta.”

COME RESTARE SEMPRE AD ALTI LIVELLI

Serve restare con i piedi per terra, soprattutto quando si è giovani. Un’altra cosa difficile sono i tanti momenti di solitudine, perché siamo tanti singoli giocatori all’interno di una squadra. Quando le cose non vanno bene, alla fine sei solo. In quei momenti, il segreto per rimanere a certi livelli è avere una grande forza dentro di sé. L’altra cosa difficile è mantenere un equilibrio familiare: quando arrivi a casa sei semplicemente Giorgio, non sei più Chiellini.”

SULLA FAMIGLIA AGNELLI

L’affetto che c’è da una proprietà familiare è un valore aggiunto. Il mondo sta cambiando, adeguandosi ad altri Paesi, ma per noi nostalgici, che abbiamo vissuto con Moratti, Berlusconi e Agnelli, vedevamo un amore differente. Se ripenso all’Inter di Massimo Moratti, anche se c’era rivalità in campo, si percepiva una grande stima per questa persona. Così come il Milan di Berlusconi. Non lo nascondo, io ero tifoso del Milan, e c’era una guerra in famiglia con mio fratello gemello, che era della Juve. Quando ho firmato nel 2004 per la Juventus, puoi immaginare la felicità di mio fratello e di mio padre.”

SU PEP GUARDIOLA

“In questo momento ha qualcosa di diverso da tutti gli altri allenatori. In un documentario su di lui, ho visto il suo carisma, che lo rende davvero speciale. Per un giocatore basta vedere le prime due puntate per capire la sua grandezza. Non ho avuto la fortuna di conoscerlo, ma da fuori si vede benissimo.”

SU ANTONIO CONTE

Il difensore prima di lui era inteso esclusivamente dal punto di vista difensivi, si limitava al passaggio vicino, ai compiti più semplici. Con Conte è nata l’idea che il difensore potesse anche impostare il gioco. È un allenatore top, una persona che mi ha dato tanto nella mia carriera. Nella mia carriera, lui e Allegri sono quelli che ho vissuto di più, e li ho raggiunti in un momento di grande maturità calcistica. Sono loro gli allenatori che più mi hanno cambiato

SU CRISTIANO RONALDO

Purtroppo ci ha fatto tanti goal contro… È uno dei calciatori che mi ha segnato di più in carriera, per fortuna ora è un mio compagno di squadra. Ci ha dato un grande boost negli ultimi due anni, tirando fuori il meglio da ognuno di noi e dando una spinta importante a tutta la società. È di un altro pianeta, e giochiamo per lui, per farlo rendere al meglio.”

SU GIANLUIGI BUFFON

Per me è come un fratello maggiore, riesce sempre, nei momenti decisivi, a tirar fuori le parole giuste per cambiare le sorti di un’intera stagione. Ha questo dono, essendo molto passionale. Con lui ho vissuto tanto in questi anni, tra la Juve e la Nazionale. È una persona splendida, che mi ha insegnato davvero tanto.”

SUL POSSIBILE RITIRO

Il prossimo anno cercherò di capire come sto. Valuterò come starò, ci sta che alla fine del prossimo anno possa smettere. Mi piacerebbe fare un percorso nel mondo del calcio, perché il calcio è la mia vita. Finire con un grande Europeo sarebbe l’ideale. Spero di arrivarci in ottime condizioni per poterlo viverlo alla grande.”

SULL’IMMEDIATO FUTURO

Ora mi sto riprendo da qualche acciacco post infortunio. Lavorerò ancora qualche giorno a parte, poi spero di poter dare una mano alla squadra. Siamo tornati a fare quello che più ci piace.”

Simone Nasso

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