La Lega insiste per le partite alle 16.30, l’AIC: “A luglio? Non se ne parla proprio”

I calciatori sono in protesta. L’AIC, l’associazione che li rappresenta, continua a portare avanti la battaglia per la tutela di chi va in campo, sia sul piano della salute che sul piano pratico vero e proprio. Il 28 maggio ci sarà il vertice tra Spadafora, Gravina, Dal Pino e le vari componenti del mondo calcio. Due sono le date per ripartire: il 13 e il 20. Gli orari, invece, dovrebbero essere tre: 16.30-18.30 e 21.

Dai vertici dell’AIC protestano. Il vicepresidente Calcagno sostiene a Repubblica: “Le 16,30 in piena estate, in giugno- luglio? Non se ne parla nemmeno di giocare a quell’ora”. 

“I chiarimenti della Figc? Non mi sembra abbia chiarito molto. Anzi, proprio oggi su Repubblica è spiegato che l’Uefa vieterà le Coppe europee a chi non paga i calciatori. Chiaro, no? Qualche club è rimasto fermo addirittura a gennaio, ben prima della pandemia. Temo che a fine agosto ci possano essere non pochi contenziosi con i club. E temo che il prossimo anno che qualche club non ce la faccia”.

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