Del Piero: “La salute rimane la cosa più importante. Il calcio non può prendere decisioni da solo”

Alessandro Del Piero, ospite su La 7 a “Otto e mezzo” ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito all’emergenza coronavirus che ha colpito anche, e soprattutto, gli Stati Uniti, dove risiede attualmente, e ha detto la sua anche sul tema della ripresa dei campionati. Le parole dell’ex capitano bianconero:

“Cosa è più faticoso per lei? Vivo in California, e non poter venire in Italia mi dà molto fastidio. Stare in casa è molto difficile, ma non posso lamentarmi. C’è gente infatti che vorrebbe stare in casa, essendo in prima linea per combattere contro questo virus”.

“La linea di Trump? Sappiamo abbastanza bene qual è la linea di Trump: è aggressivo e al limite dell’estremo, diciamo un ‘sovranismo all’americana’. Ma penso che il suo percorso dalla sottovalutazione all’allarme totale è come quello che è successo in Europa”.

“In questa situazione il calcio è marginale? Dipende dai punti di vista, magari lo è sempre stato. In Italia abbiamo tanta passione, ci sono tantissimi tifosi, ma la salute rimane la cosa più importante. Bisogna trovare delle soluzioni per tornare ad allenarsi. Il calcio non può da solo prendere le decisioni, ci sono governi e altri enti adibiti a queste cose, serviranno precauzioni e garanzie”.

Sulla possibile ripresa dei campionati: “Alcune società hanno i dormitori, altre no. Si potrebbero rischiare altri futuri contagi. Non è facile da valutare, la salute è prioritaria, poi ovviamente c’è la questione economica. E quella del calcio rappresenta una parte importante, anche per i tifosi. L’inizio sarà durissimo, sicuramente a porte chiuse, e andranno studiati bene formule e calendari. Sperando che si possa tornare alla normalità il prima possibile”.

“Siamo dentro qualcosa che ci cambierà per sempre, apprezzeremo di più le cose che stiamo perdendo. Per alcuni insegnamenti di vita ci potrebbe anche fare bene. Ad esempio io a 24 anni mi sono completamente distrutto il ginocchio, potevo solo stare fermo. Nelle prime settimane in cui ho potuto camminare ho provato una sensazione fantastica. Spero che ciò che accade oggi, dopo possa rimanerci dentro”.