Barzagli, da difensore a collaboratore: “È strano che i miei ex compagni mi chiamino mister”

Al termine della stagione 2018/2019, la Juventus ha salutato uno dei senatori del proprio spogliatoio: Andrea Barzagli. Il 38enne, dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, è rimasto in bianconero, intraprendendo la carriera di collaboratore tecnico, continuando così a lavorare con i suoi ex compagni di squadra. Lo stesso Barzagli, con l’intento di smorzare la monotonia della propria quarantena, ha svelato qualche retroscena di questa nuova esperienza ad un caro amico, Fabio Cannavaro, commentando inoltre la decisione di smettere con il calcio giocato, la delusione dell’Europeo 2012 ed il rapporto con la BBC. Tutto ciò in diretta su Instagram. Ecco un estratto di quanto detto da Andrea Barzagli:

“La Juventus mi ha dato la possibilità di diventare collaboratore tecnico ed io ho prontamente accettato. Ho passato il primo mese ascoltando ed osservando molto, ma conoscendo bene l’ambiente ho avuto modo di dispensare qualche consiglio fin da subito. Cosa farò in futuro? Ancora non so, ma mi piacerebbe continuare così per un altro anno. Chiellini è l’unico che mi chiama ancora «Barzaglione», questa sosta forzata non può che fargli del bene. Tutti mi chiamano mister, ma Bonucci e Buffon lo fanno sorridendo e scherzando. È strano sentirmi chiamare così da gente con cui ho giocato assieme. Capisci che è giunto il momento di smettere quando cominci ad accettare tutto. A Gigi continuo a dire di smetterla, ma non ne vuole sapere perché si sente bene fisicamente. Euro 2012? Arrivammo stracotti alla gara contro la Spagna, ma loro erano superiori, non avremmo vinto neanche se fossimo arrivati a quel match in forma smagliante. In occasione dell’ultimo Europeo siamo riusciti a farli fuori, ma perché erano in calo.”

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