ESCLUSIVA SJ – Mario Gago (Onda Cero): “Ronaldo non è più quello del Real Madrid. La UEFA doveva fermare tutto, sugli Europei…”

In questi tempi non si può non parlare della pandemia Coronavirus, che sta mettendo in pericolo le vite di cittadini europei e non. La nostra redazione ha raggiunto telefonicamente Mario Gago, giornalista spagnolo di Onda Cero, per parlare di questo problema legato al mondo del calcio. Col il collega, il nostro Michele De Blasis si è soffermato anche sul mondo bianconero e su ciò che sarà quando tutto tonerà alla normalità. Si spera.

Da ieri il Primo Ministro spagnolo ha diramato l’emergenza nazionale così come è accaduto in Italia. Com’è la situazione in Spagna?

Siamo allo stesso livello dell’Italia: tutta la gente deve rimanere a casa, si può uscire solo per andare al supermercato, in farmacia o per le emergenze. La differenza è che in Spagna non ci vuole l’autocertificazione, se le Forze Armate ti fermano devi spiegare loro per filo e per segno la tua situazione, che stai andando a lavorare ad esempio. Ci si è messo tanto per arrivare a questo punto, in Spagna all’inizio non si pensava che la situazione potesse raggiungere questa gravità. Ora tutti i media, tutta la gente ha capito quanto è pericoloso il coronavirus: dopo le 22 di sabato tutta la Spagna è andata fuori dal balcone ed ha applaudito i medici che stanno lottando contro questo virus.

Come mai il coronavirus è stato sottovalutato dal resto d’Europa, quando i contagi italiani sono aumentati spropositatamente di giorno in giorno?

All’inizio si pensava fosse solo un normale virus, tra gennaio e febbraio quasi nessuno credeva che potesse arrivare anche in Europa perchè non si stava espandendo fuori dalla Cina. Quando è arrivato in Italia si è sviluppato troppo velocemente, nessuno era pronto per combatterlo. Negli anni scorsi abbiamo avuto altre epidemia come l’ebola, con cui c’è stato troppo allarmismo per nulla. Sappiamo tutti com’è la popolazione latina: vogliamo essere liberi, senza nessun restrizione quindi nessuno ha dato troppo ascolto al potenziale problema. Possiamo dire che il troppo allarmismo dei media nelle situazioni precedenti non ha reso bene quale fosse il reale pericolo del coronavirus.

È paradossale che sia Champions League che Europa League si siano disputate in questa settimana nonostante i casi degli infetti aumentano anche nel resto d’Europa, la UEFA poteva gestire meglio la situazione?

Dal primo momento in cui si è capito che tutto il pericolo, soprattutto in Italia o come la Svizzera che ha fermato il campionato, stava aumentando la UEFA doveva fermare tutto. E’ stato un rischio per tutti: ad esempio come la trasferta dell’Atletico Madrid a Liverpool con più di 3000 tifosi spagnoli quando c’erano oltre i 100 casi a Madrid. La UEFA è arrivata tardi, come lo sono arrivati altri governi, ma l’accusa peggiore viene per come abbia fatto muovere le tifoserie da una parte all’altra dell’Europa contribuendo alla rapida diffusione del coronavirus. Parlare col senno di poi è semplice, ma la verità dei fatti è che i casi a Liverpool sono cresciuti. Anche le partite di Europa League del Rangers ed Istanbul Başakşehir sono state a porte aperte, mentre in Germania il pubblico non c’è stato, non c’è stata parità un’uniformità di giudizio. Nessuna decisione ha alcun senso, la UEFA ha cercato di salvaguardare l’aspetto economico come ha fatto la Serie A qualche giorno prima, fino a quando la situazione è arrivata all’estremo. Viviamo in questo momento in cui purtroppo i soldi contano quasi più della salute dei giocatori.

Martedì la UEFA annuncerà il futuro di Euro2020. Quale strada sarà presa?

Sicuramente tutte le Federazioni importanti chiederanno alla UEFA di posticipare l’Europeo, la data da destinarsi è il 2021, facendo che il Mondiale per Club passi all’estate 2022 visto che ci sarà il Mondiale a dicembre 2022. Per ora la UEFA non vuole sbilanciarsi troppo, l’obiettivo primario è finire le competizioni europee per questa stagione perchè non concludere la Champions League vuol dire perdere un milione di euro. Tutti sanno che non si ricomincerà tra due settimane: le squadre devono tornare ad allenarsi, a trovare una forma fisica giusta, a giocare, questo vuol dire finire campionati e Coppe in estate con lo slittamento dell’Europeo inevitabile. Giustamente, però, dipenderà dallo sviluppo di questo virus.

Parlando di calcio giocato: come giudichi la stagione della Juventus finora? Cosa ti ha colpito di più o di meno della gestione Sarri?

Finora è positiva. Perchè si arriva a questa sosta forzata come capolista in Serie A, in Champions League ancora viva, è vero che ha perso a Lione ma col ritorno in casa è favorita, ed è quasi in finale di Coppa Italia. A livello di risultati non si può dire nulla a Maurizio Sarri, mentre a livello di gioco qualche tifoso si aspettava di più. Molte volte questa Juventus non è stata sarriana, ma è stata allegriana per la capacità di gestire le partite. In alcune occasioni è mancata la personalità di alcuni giocatori che Allegri riusciva a tirar fuori dai propri giocatori. Considerando tutte le partite importanti, tranne quelle con la Lazio, la squadra ha dimostrato di avere qualità e la forza superiore, grazie anche ad un Ronaldo colossale, per vincere tutto. E’ vero che mancano gioco, intensità, personalità ma col rientro di Chiellini queste lacune verranno meno. Eravamo arrivati ad un punto di svolta: dopo la vittoria con l’Inter eravamo pronti a vedere una grande Juve con un gran Dybala, uno straordinario Ronaldo, con un Bentancur che preso bene le redini di Pjanic ed il rientro di Chiellini si poteva davvero osservare la vera Juventus di Sarri.

A novembre Cristiano Ronaldo ha vissuto un mese difficile, salvo poi riprendersi straordinariamente nei mesi successivi. Con l’eliminazione del Liverpool ed un CR7 in stato di grazia, la Juventus può considerarsi la favorita per la Champions League?

Non è la grande favorita, ci sono altre squadre di alto livello. E’ vero anche che non c’è più il Barcellona degli altri anni, una tra Real Madrid e Manchester City uscirà e che Atalanta, Lipsia ed Atletico Madrid non sono più forti della Juventus. Un problema che si creerà per i bianconeri è quando dovrà difendere contro i terzini delle grandi squadre: andare a pressare alto lascia molti spazi agli avversari, la squadra non è ancora troppo abituata a difendere con questo stile di gioco. Un altro aspetto importante da vedere che tipo di Cristiano Ronaldo sarà, se quello delle 3 Champions League col Real Madrid o quello poco determinante di Lione. Vediamo se dopo la sosta sarà in grado di riprendere la sua mentalità vincente e la condizione fisica per fare la differenza, avere Cristiano Ronaldo in squadra è un grande valore però tutti sappiamo che non è più il CR7 di 4 anni fa che ti faceva vincere le partite da solo. Alla Juventus manca quel pizzico di brillantezza per diventare la favorita della Champions League.

Abbiamo visto CR7 presente al Bernadeu per Real-Barcellona, quanto manca il portoghese ai blancos?

Si mancano entrambi, tanto. Tutti e due insieme sicuramente avrebbero un miglior livello insieme, la rivalità interna con Messi dava un qualcosa in più a Cristiano. In Italia nonostante c’è una grande lotta per lo Scudetto, faccio fatica a trovare un gol alla Cristiano Ronaldo di Cristiano Ronaldo: sta segnando tantissimo, ha fatto belle reti come contro la Sampdoria però i gol esplosivi che faceva al Real Madrid mancano alla Juventus. Con la maglia dei blancos, la partita con il Lione non l’avrebbe mai sbagliata. Il Real si vede che non ha più la capacità offensiva che aveva con CR7, è stata una tappa già superata psicologicamente. In Spagna tutti sono convinti che se fosse rimasto a Madrid, Ronaldo sarebbe stato molto più protagonista nonostante stia facendo benissimo con la Juventus

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