Dybala in panchina: la scelta tattica che ha deciso il match

Diciamoci la verità, nel leggere le formazioni ufficiali di Juventus-Inter chi non è rimasto sorpreso nel notare il tridente schierato da Maurizio Sarri? Relegare in panca un Paulo Dybala in splendida forma, in un match di tale caratura, ha inevitabilmente scatenato il disappunto di molti tifosi. Il tecnico bianconero ha pensato bene di schierare, accanto a CR7, Higuain e Douglas Costa, quest’ultimo di rientro dopo un infortunio al bicipite femorale.

UNA DECISIONE IMPECCABILE

Particolarmente semplice capire la ragione di questa scelta. Nel corso delle ultime gare, il tecnico bianconero ha provato a cambiare le sorti di match rivelatisi complessi con l’ausilio delle sostituzioni, schierando senza successo svariati componenti della panchina. Contro l’Inter, Maurizio Sarri ha deciso di partire senza la Joya, con il puro intento di gettarlo in mischia a gara in corso. Mai lettura fu più precisa: l’aver innescato Dybala al 59′, sul parziale di 1-0, non poteva che comportare frizzantezza e velocità alla manovra offensiva bianconera. Il numero 10 è imprescindibile per questa Juventus, ieri lo ha dimostrato ancora una volta, seppur giocando poco più di mezz’ora.

IL CORAGGIO PREMIA GLI AUDACI

Come già detto, mister Sarri ha preso una scelta particolarmente coraggiosa, ma non è stata certamente l’unica del match. L’esclusione di un caposaldo come Miralem Pjanic ha fatto altrettanto rumore. Il tecnico bianconero, nel corso di questa stagione, ha mostrato più volte la propria capacità di trattare in egual modo tutti gli atleti a propria disposizione, senza guardar in faccia nessuno. Lo ha fatto con De Ligt quando quest’ultimo era ancora in fase di adattamento, preferendogli il “novellino” Demiral. Lo ha fatto con un certo Cristiano Ronaldo in un momento particolare per il portoghese sotto il punto di vista delle prestazioni. Continuerà a farlo quando sarà necessario, tutto ciò senza emettere il benché minimo rumore. Maurizio Sarri è anche questo: può piacere, può non piacere, ma ha il coraggio di prendere decisioni complicate con estrema disinvoltura e senza paura di commettere un errore.

Alessandro Zanzico

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