ESCLUSIVA SJ | Marco Bellinazzo: «Il calcio italiano si è fatto male da solo, ora bisognerà andare avanti»

L’epidemia del Coronavirus sta causando situazioni di grande confusione a livello globale ed il calcio ne sta risentendo in maniera importante. Nel corso delle ultime settimane abbiamo letto e sentito di tutto: dalla volontà di giocare a porte chiuse, passando per i continui rinvii, fino alla clamorosa ipotesi di sospendere del campionato. Per capirne qualcosa in più, la redazione di Spazio J ha intervistato Marco Bellinazzo, giornalista de Il Sole 24 ore ed esperto in economia sportiva. Queste le sue parole in esclusiva ai nostri microfoni:

Dinnanzi ad un’epidemia tale si è inginocchiato anche il calcio italiano. Pensa che la situazione sia stata ingigantita o che si stiano prendendo le giuste e doverose misure cautelari?

«Penso che finalmente si stiano adottando le giuste misure cautelari in merito ad una crisi sanitaria che potrebbe avere conseguenze peggiori se non si avrà la lucidità di capire l’effettiva grandezza del problema. Quest’epidemia ha un tasso di mortalità molto basso, ma ha come suo effetto negativo il portare alla ospedalizzazione di molti infettati. È giusto che le manifestazioni sportive non si fermino, ma dovranno proseguire necessariamente a porte chiuse.»

Giocare a porte chiuse potrebbe essere un giusto compromesso? È facile giungere a questa soluzione, ma ricordiamo che i club subirebbero un grosso contraccolpo economico

«Il contraccolpo economico c’è, è inevitabile, ma i club dovranno fare questo sforzo perché ciò che conta più, ad oggi, è la salute dei cittadini. Sono tante le industrie ed i settori che ne stanno risentendo, il calcio ora è chiamato a fare la stessa cosa.»

La sospensione dell’intero campionato è una soluzione drastica, ma di cui si è parlato nel corso degli ultimi giorni. Quanto potrebbero risentirne le varie società e quali sono quelle che ne risentirebbero in maggior modo?

«La sospensione del campionato o della Coppa Italia non è che l’ultima delle soluzioni. È molto più ragionevole proseguire a porte chiuse finché non si evinceranno dati più incoraggianti. La sospensione del campionato porterebbe a danni economici incalcolabili: si aprirebbe una battaglia legale fra Pay Tv e club, per non parlare del mancato incasso del botteghino. Bisogna provare a proseguire a porte chiuse, avrebbero dovuto deciderlo da subito senza prima attendere il benestare del governo. La gestione degli ultimi giorni è stata tutt’altro che positiva, il calcio italiano si è fatto male da solo

Un’ultima domanda, come giudica le dichiarazioni del presidente nerazzurro, Stevan Zhang ed in generale la gestione di questo derby d’Italia?

«Penso che non sia accettabile quel tono, i rapporti istituzionali vanno mantenuti nella correttezza, sebbene alcune scelte possano non essere condivise. Le indicazioni provenienti dall’Inter erano giuste, non si poteva giocare il 9 marzo a porte aperte, non sarebbe stato che un sotterfugio. Dal Pino ha deciso di rinviare una gara così importante a poche ore dal match, quando avrebbe potuto optare per la medesima decisione anche qualche giorno prima. È stato giusto rinviare Juventus-Inter piuttosto che giocare a porte chiuse, soprattutto se in concomitanza con il “Clasico”. Avrebbero semplicemente dovuto prendere prima questa decisione. Sono state prese le giuste precauzioni, ma sbagliando tempistiche e modalità. Sarebbe stato più giusto fermare tutto per qualche settimana, così da avere un orizzonte temporale più chiaro. L’emergenza proseguirà, ma il calcio dovrà pur andare avanti.»



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