Non è tutto oro quel che luccica: la Juve di Sarri deve migliorare

Primo posto in classifica, scontro diretto dominato e vinto contro l’Inter, qualificazione agli ottavi ottenuta e con un punto contro l’Atletico Madrid in casa si avrebbe la sicurezza anche di vincere il girone. Chi si aspettava un inizio del genere alzasse la mano. Alle tante paura, Maurizio Sarri ha risposto come doveva: con i risultati. E lo ha fatto con molte insidie, su tutte l’infortunio di Chiellini e anche qualche non prestazione dei singoli non esaltante (vedi l’ultimo CR7). E quindi, tutto rose e fiori? Non proprio.
Ci sono ancora alcuni aspetti da chiarire, non solo da limare, che rendono questa Juventus non solo un pochino vulnerabile, ma ancora incompiuta.

IL CAMBIO DI MENTALITÀ

Cosa hanno in comune le partite contro il Lecce, con il Genoa e con la Lokomotiv Mosca? In tutte e tre le occasioni la Juventus ha segnato, si è abbassata ed ha subito preso il gol del pareggio. Un retaggio allegriano che con Sarri doveva essere superato ma che è ancora ben insito nella mente dei calciatori bianconeri. Insomma, quella gestione che tanti problemi ha causato negli ultimi due anni. C’è da lavorare su quest’aspetto perché le giocate dei grandi campioni come Ronaldo col Genoa e il super goal di Douglas Costa a Mosca possono capitare qualche volta, ma non devono essere il pane quotidiano di una squadra che deve azzannare la partita e non rintanarsi dopo il goal fatto. E infatti, al Via del Mare la vittoria non è arrivata, con 2 punti letteralmente buttati. Un aspetto che, siamo certi, al tecnico toscano, amante del gioco offensivo, non piace, e su cui sta lavorando. Qui, però, non si tratta di gioco, ma di radicarsi nella mente dei calciatori: uno step fondamentale per aggredire e vincere le partite complicate.

LA QUALITÀ DEL GIOCO

Il 6 ottobre, circa alle 22.45, i tifosi juventini erano estasiati. Una vittoria a San Siro condita da un grandissimo gioco, un dominio che non si vedeva da tempo. Dopo, però, il nulla. Le attenuanti ci sono: tante partite in pochi giorni, qualche infortunio di troppo, condizione fisica non impeccabile. Però la Juve ha iniziato a giocare male, rischiando di perdere troppi punti per strada, risolvendo le partite grazie alla sua qualità, come nel derby, col Genoa e a Mosca. Prendendo Sarri, la dirigenza della Juventus aveva puntato su un allenatore capace di far rendere al meglio la squadra, facendo esprimere un gioco altamente qualitativo. Caratteristica che, da un mese, la Juventus stenta ad avere. Con il recupero di una condizione fisica ottimale da parte di tutti, è doveroso che i bianconeri tornino su standard decenti, perché deve essere questo l’upgrade rispetto alla scorsa stagione.

Niente di allarmante, ovviamente. Sarri è all’inizio di un nuovo percorso e quello che fino ad ora sta facendo è già importantissimo; per i prossimi mesi, però, sono necessari ulteriori step in avanti, che permettano alla squadra di mostrare tutte le sue potenzialità e le facciano fare un salto in avanti notevole, per cercare di raggiungere traguardi, ancora una volta, impensabili qualche tempo fa.

Luigi Fontana (@luigifontana24)

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