Buffon: “Tutti mi vogliono bene, la squadra è felice e stimolata da Sarri”

Gianluigi Buffon è stato nominato “Goodwill Ambassador” del World Food Programme, agenzia ONU che si occupa della distribuzione degli aiuti alimentari in tutto il globo, risultando quindi la più grande organizzazione umanitaria nel mondo. Dopo essersi detto onorato del riconoscimento e aver ammesso di volersi impegnare per sensibilizzare i bambini sulla fame in Africa, a partire dai suoi figli, il portiere bianconero ha affrontato le domande dei giornalisti in zona mista.

“Il ruolo che ho alla Juventus mi gratifica e richiede un’attenzione totale, anche se non scendo in campo in tutte le partite” ha esordito il campione bianconero, che ha poi continuato: “Ho delle responsabilità e sono sempre concentrato sul campo”.

Buffon ha quindi parlato del suo ritorno in bianconero: “Sono molto felice di questa stagione anche se all’inizio ero perplesso di poter fare il secondo: parlandone a casa ho poi capito che dovevo accettare questo stato di cose e potevo farlo solo alla Juventus. Sono soddisfatto, c’è armonia nello spogliatoio e tutti hanno stima di me. Amo i miei tifosi, i miei dirigenti e i miei compagni, con cui ho condiviso molto dentro e fuori dal campo: tutto questo mi rende felice“.

Sulla rivale per lo scudetto il portiere non ha dubbi: “L’Inter, perché ha un allenatore che insegna calcio a giocatori di primissimo piano”.

Buffon ha poi parlato del nuovo corso della Juventus dopo le vittorie con Allegri: “Sarri è una persona che ha le idee molto chiare dopo trent’anni di calcio. Le sue convinzioni sono state trasmesse alla squadra che sta imparando qualcosa di diverso: la sua filosofia è nuova per noi ma ci piace molto siccome i grandi giocatori hanno sempre bisogno di stimoli. Chiaramente questo porta ai risultati“.

La chiusura è infine dedicata al suo addio al mondo del calcio, che potrebbe avvenire con una partita della Nazionale: “Mancini è una persona squisita che si comporta sempre bene con me. Se lui e la FIGC volessero concedermi un’ultima presenza in Nazionale accetterei volentieri, ma solo dopo il mio ritiro: prima non avrebbe senso”.

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