E’ una Juventus più europea, la mano di Sarri si vede ma c’è ancora molto da migliorare

Sprazzi di vero sarrismo si è intravisto nella prima notte europea della Juventus, tra l’altro contro una grande squadra come lo è l’Atletico Madrid. Il 2-2 capitalizzato al “Wanda Metropolitano” racchiude un po’ di rancore per i 2 punti persi ma, nel complesso, la ottima prestazione condotta nel secondo tempo di Madrid fa vedere il bicchiere mezzo pieno. E’ una Juventus più europea quella di Maurizio Sarri: pronta a soffrire quando c’è da soffrire, pronta ad avere in mano il pallino del gioco quando bisogna offendere e, soprattutto, è una Juventus che non si abbatte nonostante le reti subite. Il gol di Herrera al 90′ per pareggio avrebbe distrutto mentalmente chiunque, non però questa nuova Juve che ha sfiorato in almeno due circostanze il contro sorpasso.

E’ forse questo il punto principale di discordia tra Maurizio Sarri e Massimiliano Allegri, con il secondo che aveva una filosofia più gestionale, di controllo rispetto al primo. Questo non vuol dire assolutamente che Sarri sia meglio di Max, perchè anche quest’ultimo si è tolto molte soddisfazioni europee come il 1-3 al “Bernabeu“, o il 3-0 sull’Atletico un anno fa, o il 3-0 sul Barcellona con la doppietta di Dybala, o il 3-0 al “Westfalstadion” contro il Borussia Dortmund di Klopp, e tanto altro ancora. In molti hanno dato addosso ai bianconeri dopo il pareggio di Firenze, ma nella notte di Madrid si è iniziata ad intravedere la mano di Sarri: a tratti un palleggio significativo, la volontà di impossessarsi della partita, di mettere sotto pressione l’avversario.

Il Corriere dello Sport di oggi ci spiega inoltre che Sarri non è un tecnico rigidamente orientato sulle sue idee tanto da escludere tutte le altre, anche lui sa cambiare visione e modo di giocare come ha dimostrato nel corso della sua carriera. Anche alla Juventus ha mantenuto questa dote: Matuidi, Khedira ed Higuain dovevano partire ed invece sono stati titolari nelle prima 4 partite stagionali; in estate ha parlato di Dybala come punto fisso del progetto ma, ad oggi, la Joya ha giocato davvero poco. Il tecnico toscano è stato molto coerente sulla questione Mario Mandzukic, la Juventus ha fatto e sta facendo di tutto per cederlo e lui lo ha lasciato fuori dalla lista Champions senza fargli vedere mai il campo in campionato. Questo aspetto però, col senno di poi, può ritorcersi contro perchè la Juventus di Allegri difendeva a zona sui calci piazzati con Chiellini e Mandzukic in area. Ora che non c’è nessuno dei due bisogna trovare delle alternative per risolvere la questione dei gol subiti da palla ferma.

Impostazioni privacy