Inchiesta Last Banner, Bernardeschi nel mirino dei ultras: “Questa storia deve finire”

Sull’inchiesta Last Banner, l’edizione online della Gazzetta dello Sport scrive:

Anche la squadra doveva piegarsi al gruppo più forte: le magliette della Juventus andavano lanciate ai Drughi, non ad altri gruppi ultrà. E’ lo spaccato che emerge dalle carte dell’inchiesta “Last Banner” che ha portato a 12 misure cautelari, tra cui anche quella per il capo della Sud, Dino Mocciola, per le pressioni esercitate sulla società bianconera. E’ Mocciola a lamentarsi al telefono col suo fedelissimo Domenico Scarano dopo Lazio-Juve del 27 gennaio per un episodio che riguarda Federico Bernardeschi. L’azzurro ha la colpa di non aver omaggiato i tifosi giusti, lanciando la maglietta nella zona dove si trovavano gli ultrà rivali del gruppo Tradizione, quello guidato da Umberto Toia, anche lui in carcere. Da lì la rabbia del capo: “Sta storia deve finire! Noi eravamo, siamo proprio sotto qua, no? Trenta metri per buttare la maglia di là. Hanno rotto i co… questi qua. Bernardeschi ha preso la maglia e l’ha buttata dalla loro parte, capito? Ci è passato davanti ed è andato lì a buttargli la maglia”. E, ancora: “Ma glielo hai detto a questi oh? Ma non è venuto nessuno, è venuto solo questo”.


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