E’ tornata l’ItalJuve, con la speranza che venga usata con più regolarità

Da tradizione la Juventus ha sempre avuto un bel blocco di italiani tra i titolari, la cosiddetta “ItalJuve” che ha regalato incredibili gioie alla nostra Nazionale. Prendiamo in considerazione due degli ultimi punti più alti degli Azzurri: il 1982 ed il 2006. In Spagna il blocco bianconero era rappresentato da ben 6 giocatori (Zoff, Cabrini, Gentile, Scirea, Tardelli, Rossi), più di qualsiasi altra squadra della Serie A, mentre nella meravigliosa campagna tedesca del 2006 ce n’erano 5 (Buffon, Zambrotta, Cannavaro, Camoranesi, Del Piero), a pari merito con il Milan.

Nella partita di ieri sera a Bologna di Coppa Italia, la Juventus è tornata a schierare una folta colonia di giocatori italiani, il che non si vedeva da molto tempo. Massimiliano Allegri ne ha scelti ben 6, di cui l’intera difesa (altra tradizione dei Campioni d’Italia in Nazionale) e due attaccanti che entrambi hanno scritto il loro nome nei marcatori. Una buona, ottima notizia per Roberto Mancini che cerca di convincere sempre più gli allenatori a far giocare spesso giocatori di casa nostra, appello però quasi sempre ignorato da quasi tutti. Certo, anche Madama non ha un’alta percentuale di titolarità azzurra ma, com’è giusto che sia, la Coppa Italia può e dev’essere un trampolino di lancio per coloro che trovano poco spazio durante la stagione.

Allegri ha colto appieno il messaggio del CT della Nazionale ed almeno ieri, soprattutto perchè la partita non era delle più impossibili, ha dato fiducia agli Azzurri che di certo non hanno sfigurato. Qui ci si potrebbe chiedere: i vari Spinazzola, De Sciglio, Kean perchè sono giocano anche le partite più importanti? Non è un discorso che i sopracitati non hanno le capacità per essere decisivi nei match clou, ma più semplicemente hanno davanti a loro compagni più forti: si giocano il posto con i migliori al mondo. E’ anche uno stimolo per loro competere, allenarsi, migliorarsi con gente come Cristiano Ronaldo, Mario Mandzukic, Paulo Dybala ecc..

Come già detto, la questione di far giocare di più gli italiani si deve estendere non solo alla Juventus, anche alle altre big d’Italia che prediligono talenti stranieri. Se si pensa al Napoli c’è solo Insigne a portare in alto il tricolore, o all’Inter ci sono Politano e D’Ambrosio. Queste due squadre, ad oggi, rappresentano l’eccellenza italiana dopo la Vecchia Signora ed è un po’ triste vedere così pochi giocatori negli undici titolari. Meglio fanno Milan e Roma che alternano dai 3 ai 5 azzurri che scendono in campo dal 1′, seguite a ruota dalla Lazio e via dicendo.

Il nostro è un appello a far utilizzare più italiani nelle rispettive squadre, a farli crescere con più regolarità, a credere di più nei nostri giovani ed a saper osare nel calciomercato spendendo anche molti soldi (vedi il caso Barella che rischia di esser ceduto all’estero). Il futuro della nostra Nazionale dipende da questi piccoli dettagli, la speranza è che la Juventus cominci ad utilizzare con più regolarità il suo materiale italiano perchè, si sa, nei più grandi successi dell’Italia c’è sempre stata l’influenza dell’ItalJuve.

Michele De Blasis

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