Lo strano caso del Dottor Jekyll e Mister Hyde: Juve a due facce. Per la Champions non basta

La Juve vince sempre. E questo è un ottimo punto di partenza. Contano i risultati, vero, ma in Champions serve anche altro per arrivare in fondo e vincere. Questa sera contro il Valencia la squadra di Max Allegri è partita bene nei primo 10′ di gioco, spingendo subito sull’acceleratore. Poi, però, i ritmi si sono abbassati, un po’ troppo in fretta e gli spagnoli sono riusciti a reggere, sfiorando anche la rete allo scadere della prima frazione, salvo trovarsi di fronte un sontuoso Szczesny.

DR. JEKYLL E MR. HYDE

Altra musica, invece, nella ripresa, dove Madama è partita all’arrembaggio, sfruttando un CR7, apparso opaco nel primo tempo, in grande spolvero. Ritmi elevati e partita sbloccata grazie al solito asse tra il portoghese, in veste di rifinitore, e Mandzukic, in quello di bomber. Chi aspettava la reazione del Valencia è rimasto deluso: gli spagnoli, infatti, hanno faticato tantissimo e la Juve è rimasta in pieno controllo del match, sfiorando in alcune circostanze il raddoppio e gestendo il match in maniera matura. Da solita grande squadra.

Benissimo il cambio di passo, il risultato e la qualificazione. Per arrivare in fondo a questa competizione, però, serve anche altro. In primis continuità nei 90′, sia sotto il profilo dell’intensità che sotto quello del gioco. Troppo netta la differenza di prestazione tra primo e secondo tempo questa sera. Nella prima frazione è mancata lucidità negli ultimi metri, con pochissime conclusioni. Nella ripresa, invece, è stato un dominio e monologo bianconero, nonostante il risultato reciti solamente 1-0. Bravo Max a dare la scossa negli spogliatoi, ma in queste competizioni serve più cinismo e cattiveria, specie sotto porta. Di sicuro non è stata una bellissima Juventus, sia nella lettura di alcune situazioni che nella produzione offensiva.

Veniamo agli elogi: la fase difensiva, che continua a mostrarsi solida ed efficace. Con Cancelo perennemente in grande spolvero; il risultato perchè permette a Ronaldo e compagni di qualificarsi con un turno di anticipo agli ottavi. In più: non è semplice vincere sempre e comunque. A questa squadra bisogna riconoscere un grande merito, che è quello di portare a casa sempre il massimo con il minimo sforzo. Una gestione delle energie e mentale da fare invidia a chiunque. Mentre gli altri devono andare a mille per battere la Juventus, la Vecchia Signora può gestire le partite a suo piacimento. Insegnamento di Max e dote naturale di squadre. Come sottolineato in precedenza, però, per vincere la “maledetta” coppa dalle grandi orecchie è necessario trovare continuità, specie sotto il profilo del gioco e maggiore intensità nell’arco di tutta la partita.

Una partita in chiaroscuro può capitare a tutti, anche a questa Juve perfetta. Ma Allegri sa che per vincere la Champions serve migliorare la perfezione. E lavorerà anche su questo. Non bisogna lasciare nulla al caso. Specie se ti chiami Juventus. 

 

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