Con un grande Cancelo serve un grande Alex Sandro

Nella serata in cui la notizia è data dal fatto che sua maestà Cierresette sia rimasto a secco per altri novanta minuti, passa sottobanco la prestazione di un altro ragazzo, più giovane, più snello, ma sempre portoghese. Joao Cancelo ha confermato contro la Lazio di essere un prospetto di livello internazionale, riservandosi la possibilità di essere annoverato nei prossimi due-tre anni come uno dei migliori terzini al mondo. Quello che la Juventus non ha mai avuto con Lichtsteiner e che ha solo assaggiato con Dani Alves, ora può goderselo appieno con l’ex Valencia. E cioè, capacità di spezzare il gioco, regalare giocate preziose (e belle da vedere) per guadagnare tempi di gioco e fornire cross al millimetro. Cosa manca alla perfezione? La fase difensiva. Ma su questo Allegri avrà modo e tempo di istruire il ragazzo.

DA UNA FASCIA AD UN’ALTRA

Tuttavia, ciò che è passato più di tutto in secondo piano è stata la disastrosa prestazione di Alex Sandro. Occultato dalla importantissima vittoria – ancora più importante se vista in relazione alla stessa gara dello scorso anno -, la sciagurata prova dell’ex Porto non ha fatto storcere il naso a molti. È andando a rileggere la partita del numero 12 alla luce di un confronto – meramente fittizio – con il compagno dell’altra fascia che emergono particolari differenze. La capacità di spinta del numero venti è stata decisamente superiore rispetto a quella di Sandro, il quale, nelle rare incursioni portate avanti, ha peccato di disattenzione e mancanza di concentrazione. Tanti passaggi, molti sbagliati. Pochissime verticalizzazioni, molti tocchetti. Tre cross al netto degli otto fatti da Cancelo. Uno squilibrio evidente nella spinta offensiva, che nel breve periodo non rappresenta di certo un problema, ma che nello sviluppo della stagione può generare più di un grattacapo per Allegri.

CON UN GRANDE CANCELO SERVE UN GRANDE ALEX SANDRO

Alla sua quarta stagione in maglia bianconera, il bilancio per Alex Sandro non è sicuramente negativo. La miglior stagione è stata la seconda, a coronamento di un processo di crescita iniziato con il suo arrivo a Torino. Lo scorso anno, però, una pazzesca involuzione che ha spinto il tecnico livornese ad affidarsi a più riprese ad Asamoah. Non a caso il tecnico brasiliano scelse di non convocarlo per la spedizione dei Mondiali di Russia. La gara contro la Lazio ha offerto più di un cattivo presagio sulle proiezioni in termini di prestazioni del ragazzo.

Quest’anno, dopo i tira e molla estivi, la paura è che possa essere riproposta la poco funzionale tendenza della scorsa stagione, nella quale ad una partita positiva seguivano tre gare negative. Le capacità sono evidenti, ma bisogna lavorare su fattori fisici e soprattutto mentali. Risolto il guaio del terzino destro, l’ultimo dei problemi della Juventus è quello di dover affrontare il rimpiazzo di un terzino sinistro non in grado di garantire continuità di prestazioni, dal momento che la coperta lì è assai corta dopo l’addio di Asamoah e gli infortuni di De Sciglio e Spinazzola. E poi, una squadra competitiva su tutti i fronti non può permettersi questi tipi di squilibri in uno stesso reparto: insomma, con un grande Cancelo serve necessariamente un grande Alex Sandro.

 

Vincenzo Marotta

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