Da Umberto ad Andrea, la stirpe vincente degli Agnelli

Un nome, anzi un cognome, sinonimo di garanzia. Per Torino gli Agnelli sono da sempre un’istituzione. È curioso allora scoprire, andando indietro con i tempi, che nell’estate del 1957 un giovane Umberto Agnelli, nominato da poco neo presidente della Juventus, decise di andare contro il consiglio di amministrazione, che si era opposto all’acquisto di Omar Sivori, talento del River Plate. Sono passati 50 anni ed ora Andrea, suo figlio, è andato in Grecia a prendersi Cristiano Ronaldo.

DI PADRE IN FIGLIO

La Vecchia Signora non era in un bel periodo in quel ‘lontano’ 1957. Il Dottore voleva creare una grande Juve e, a seguito di due noni posti consecutivi in campionato, bisognava rifondare la squadra grazie ad una sontuosa campagna acquisti. Dopo le attente valutazione si decise di acquistare John Charles dal Leeds per 105 milioni di lire.

Poi, il colpo che non ti aspetti. Nonostante il parere negativo del CdA, che non ha appoggiato la spesa per Charles, Umberto Agnelli, decise di lanciare l’offensiva finale per “El cabezon”: Omar Sivori. Il cartellino di Sivori costava 180 milioni di lire, numeri pazzi per l’epoca. Così, il numero uno bianconero decise di andare a prenderlo a Malpensa, proprio come il viaggio in Grecia di suo figlio Andrea.

Valutando il ritorno d’immagine e di incassi, Agnelli esclamò: “Lo compro lo stesso. Sivori ha 22 anni, con lui creeremo una squadra che diverte e può vincere per cinque o sei anni. Potremo tenere alto il livello di incassi e garantire bilanci in ordine”. Ebbene, quella fantastica squadra nella stagione 1957-58 conquistò lo scudetto numero dieci della storia bianconera bianconera.

Da padre in figlio. Umberto con Sivori e Andrea con Cristiano Ronaldo. Sono passati anni ma la stirpe della famiglia Agnelli rimane sempre legata alla Vecchia Signora.

Andrea Bargione

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