A Roma si consegnano sogni

Roma città eterna, Roma città di storia, passioni e cultura. Roma non fa la stupida stasera. Roma in cui la Juventus è diventata campione d’Europa per l’ultima volta nell’ormai vetusto 1996, quando chi scrive questo articolo all’epoca frequentava le elementari. Roma, ancora tu: quante volte sei stata decisiva per i colori bianconeri. Quante volte l’attesa per un match all’Olimpico aveva portato ad un’ansia assoluta? Quante volte tra finali, “super” finali e scontri con i giallorossi e i biancocelesti, la tensione sportiva faceva da grande protagonista prima del match?

Roma non sempre ha dato delle gioie. La più grande rimane la già citata finale di Champions con l’Ajax, in quella Juve in blu con le stellone sulle spalle e con Del Piero, Vialli, Ravanelli, Jugovic, Peruzzi… Ma Roma è stata anche il 4-1 con la famosa mano di Totti a mimare il quattro. Roma è stata anche il 4-1 contro la Lazio che anticipava la resa nella lotta per lo scudetto del 2001. Roma è stata qualche finale persa, sia di Coppa che di Supercoppa. Roma è stata il gol di Osvaldo all’ultimo minuto, la Juve capace di andare oltre i cento punti. Roma è stata una finale vinta contro il Milan ai supplementari. Roma ha fatto gridare ad una Juventus scadente e perdente quando ad agosto fu una grande Lazio a vincere la Supercoppa Italiana.

Roma non smetterà mai di illuminare il mondo con la sua magia. Non lo ha fatto stasera, in cui ha fatto da cornice ad una Juventus capace di soffrire il giusto nel primo tempo. Una Juventus straordinariamente superiore nel secondo tempo, piegando il Milan con un 4-0 così tremendo e disastroso per i rossoneri. Il calcio è così, dice Gattuso a fine partita: per un’ora squadre sostanzialmente pari, per poi vedere la Juventus dilagare senza freni, con tre gol in dieci minuti. Ci pensa Benatia, uno che a Roma ci ha passato un sacco di tempo. Ci ha messo lo zampino Pjanic, anche lui negli scorsi anni uno che a Roma si trovava a casa. C’ha messo del suo Dybala, uno che a Roma aveva segnato all’ultimo secondo poche settimane fa, facendo urlare di gioia juventini e, accidentalmente, pure i supporters presenti al San Paolo. C’è pure la mano di Buffon, alla sua ultima finale a Roma.

Non l’ultima però: Roma città eterna ha ancora una serata da regalare a Gigi, ad Allegri, a tutti gli altri. Domenica sarà un’altra notte romana. Domenica, pochi giorni ancora. Roma può ancora regalare sogni.

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