RASSEGNA STAMPA: Stregati dalla Juve! De Vrij ha deciso e Marotta…

Rassegna stampa – Si parla di Nazionale e di mercato sui quotidiani di oggi. Per quanto riguarda gli azzurri, tiene banco la questione nuovo allenatore, in attesa dell’impegno di martedì contro l’Inghilterra: i nomi son sempre gli stessi (Mancini e Ancelotti in pole: si decide il 20 maggio), anche se Di Biagio resta “protetto” dalla federazione. In chiave mercato, Beppe Marotta sonda dei centrocampisti per la sua Juventus: il sogno è Milinkovic-Savic, le opzioni italiane si chiamano Pellegrini e Cristante. E intanto De Vrij ha deciso: a giugno si aggregherà – a parametro zero – all’Inter.

LA JUVENTUS È SPIETATA

Mentre il Napoli inventa. Nell’interessante focus proposto da La Gazzetta dello Sport, viene sottolineato come la banda di Sarri sia la squadra che conclude di più, ma è la Juventus quella più precisa (50,76 %). Ma è nelle qualità individuali che si vede ancor più la differenza tra le due squadre: la Juve, infatti, ha bisogno di costruire meno per produrre di più. Motivo? Allegri ha a disposizione maggiore qualità individuale, evidente soprattutto nei dribbling: i bianconeri ne completano quasi 2 su 3, grazie alle doti di Douglas Costa e Dybala.

Altro atout a favore della Juventus, i piazzati: 32 tiri verso la porta e 5 gol da punizione diretta (nessuno ne ha fatti di più). Dato che premia la Juve è sicuramente quello degli expected goals, cioè dei gol statisticamente più probabili prodotti durante una partita. I bianconeri, infatti, hanno segnato 24 gol in più di quelli assegnati dalle probabilità: mai nessuno così in Europa.

ADESSO LA JUVENTUS DEVE SPRINTARE… AL MAX

Nel quadriennio bianconero Allegri ha avuto tra dicembre e marzo un rendimento mostruoso, con 160 punti conquistati su 183. Al contrario degli altri anni, però, stavolta non potrà rilassarsi, anzi la squadra sarà costretta a tenere il piede sull’acceleratore fino alla fine perché per la prima volta ha un’avversaria che le tiene testa, il Napoli, e per vincere lo scudetto bisognerà toccare i 100 punti.

Nelle altre fasi della stagione (agosto-novembre e aprile-maggio), il rendimento si “normalizza”: la Juventus conquista il 75,8% dei punti disponibili a inizio stagione (agosto-novembre), con una media punti di 2,27 a partita, e il 72,8% alla fine (aprile-maggio), con una media punti di 2,19. Lo schema consolidato è questo: la Signora parte lenta, forse per un calo di motivazioni, sicuramente per consentire ai nuovi acquisti di inserirsi e al tecnico di trovare l’abito giusto, poi cambia marcia e non prende più gol.

Il rallentamento conclusivo delle annate passate (tra aprile e maggio 18 vittorie, 5 pareggi e 4 sconfitte) è spiegabile col vantaggio sulle inseguitrici: per fare un esempio pratico, l’anno scorso la Juve dopo 29 giornate aveva 8 punti di vantaggio sulla seconda (la Roma). Risolta la questione scudetto e – due anni su tre – ancora impegnata in Europa, Madama mollava un po’ in campionato per concentrarsi sulla Coppa. Un rilassamento fisiologico e senza effetti nefasti che stavolta non potrà permettersi, perché il Napoli a 2 (e con lo scontro diretto il 22 aprile) non consente cambi di marcia. Quest’anno per la prima volta la Juve dovrà sprintare fino alla fine.

JUVENTUS, SITUAZIONE INFORTUNATI

In attesa di Milan e Real Madrid, a Vinovo tiene banco l’annosa questione legata agli infortuni. Non potranno permettersi pause Chiellini ed Alex Sandro, che stanno proseguendo con il programma personalizzato per cercare di recuperare il prima possibile dai rispettivi infortuni.

Chiellini ha un risentimento muscolare al flessore della coscia destra: sostituito con la SPAL, ha saltato la Nazionale per curarsi a Torino. L’infortunio non è grave e si spera che le terapie portino buone notizie: la prossima settimana si capirà se potrà farcela per il Milan ma soprattutto 3 giorni dopo col Real, quando in difesa mancherà già Benatia, squalificato come Pjanic.

Moderato ottimismo per Alex Sandro, rientrato dal ritiro del Brasile per un risentimento muscolare di tipo distrattivo alla coscia destra. Non sarà facile, ma l’esterno mancino potrebbe cedere il posto ad Asamoah in campionato sabato 31 per riprendersi la maglia da titolare il 3 aprile in Champions, quando la Juventus non potrà permettersi passi falsi. Anche nel suo caso il test della prossima settimana sarà decisivo.

ALLIANZ STADIUM ESAURITO: È FEBBRE REAL

Allianz Stadium pieno come un uovo: non certo una novità, specie se si parla di Champions League e di rivincita col Real Madrid. Ma con dieci giorni di anticipo, i fedelissimi della Juve hanno già sbriciolato ogni  tagliando possibile per godersi la partitissima. Niente vendita libera, non si è resa necessaria: tra abbonati in pole position e prelazione per gli Juventus Member, il sold-out a Torino si tocca con mano. Anche perché, come dice Matuidi,
la Juve si gioca tutto nella gara di andata in casa. Le possibilità di eliminare il Real ci sono, abbiamo i mezzi per farcela“.

DE VRIJ SCEGLIE L’INTER

La rosea riporta importanti aggiornamenti in chiave mercato: l’Inter, infatti, ha di fatto formalizzato l’ingaggio di Stefan De Vrij, difensore in scadenza di contratto con la Lazio. Un’accelerata necessaria dopo i nuovi sondaggi firmati soprattutto Barcellona (ma c’era pure il Manchester City) e qualche tentennamento dello stesso 26enne olandese, forse preoccupato a un certo punto dalle difficoltà nerazzurre nella corsa Champions. Fondamentale, allora, la recente “ripartenza” in campionato della banda Spalletti, di nuovo quarta dopo la vittoria casalinga sul Benevento, il pareggio con il Napoli e la goleada di Marassi ai danni della Sampdoria.

Confermato l’accordo quinquennale da 4,2 milioni di euro più bonus a stagione, cifre sulle quali l’Inter e l’entourage del ragazzo erano d’accordo da tempo. De Vrij lascia la Lazio a costo zero visto che il suo contratto scadrà il prossimo
30 giugno. Skriniar-De Vrij, con Miranda a fare magari da chioccia: il popolo nerazzurro sogna una difesa di ferro, e anche piuttosto giovane, nella speranza di ritrovare subito l’Europa che conta.

Ore decisive pure sul fronte Asamoah: il ghanese è a sua volta in scadenza con la Juventus e finora ha rifiutato ogni proposta dei bianconeri. E l’ad Marotta non rilancerà. A Torino si parla ormai di accordo fatto con Ausilio: triennale da circa 3,5 milioni a stagione.

CENTROCAMPO JUVE: DAL SOGNO MILINKOVIC AL COLPO ITALIANO

Il grande sogno per il centrocampo è Sergej Milinkovic-Savic. Il serbo della Lazio ha tanti pregi – è giovane (23
anni), tecnico, fisico e universale (mezzala o trequartista) – ma almeno 3 “difetti”: il suo prezzo sta impennandosi (siamo sui 100 milioni), la concorrenza è ricca (Manchester United, City e PSG) e trattare con Claudio Lotito è tutto tranne che semplice (vedi Keita). Accanto a Milinkovic-Savic sono in risalita le quotazioni di tre profili internazionali (Rabiot, Dembelé, Ramsey) diversi per caratteristiche, ma accomunati dalla data della scadenza del contratto: 2019.

C’è anche un derby italiano per un posto in mezzo al campo, e i due protagonisti sono Lorenzo Pellegrini e Bryan Cristante. Al momento la Juventus sembra più orientata sul romanista (30 presenze, 3 gol, 3 assist), allievo prediletto di Eusebio Di Francesco. Marotta e Paratici sono attivi su Pellegrini dai tempi dell’esperienza in Emilia e molto probabilmente se Monchi non lo avesse riportato a Trigoria sfruttando la versione italiana della recompra adesso il ragazzo sarebbe già a Vinovo. Il 21enne ex Sassuolo potrebbe diventare juventino con un anno di ritardo e questa volta sarebbe proprio il contratto ad agevolare il lavoro della Juve: ai bianconeri per ingaggiare Pellegrini “basterà” saldare la clausola rescissoria che in base alle presenze balla tra i 25 e i 30 milioni. Comunque non una cifra eccessiva per quello che gli esperti considerano uno dei punti fermi dell’Italia del futuro.

Ma resta in corsa anche quel Bryan Cristante, 23 anni, che è sì esploso con Gasperini a Bergamo (37 presenze, 11 gol, 2 assist), ma in Serie A aveva esordito giovanissimo ai tempi del Milan di Allegri. Max lo riabbraccerebbe volentieri, proprio come è già successo con Mattia De Sciglio. Allegri ha elogiato Cristante anche recentemente: “Credevo che potesse arrivare nel grande calcio, altrimenti non l’avrei fatto giocare e debuttare in Champions a 16 anni. Si era un pochino perso perché secondo me gli avevano confuso un po’ il ruolo. Cristante è una mezzala, è uno che fa gol, assist, che ha tiro. L’unica cosa che non può fare è giocare davanti alla difesa. Però ce lo facevano giocare…“. Rispetto a Pellegrini, poi, Cristante (sul quale c’è anche la Roma) non ha una clausola e la valutazione
è già schizzata oltre i 30 milioni.

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