Buffon e la maglia azzurra, un binomio perfetto che ancora non è giunto al termine

Gigi Buffon il suo personale addio alla Nazionale italiana l’aveva già dato, quel bruttissimo giorno del 13 novembre 2017, in cui in lacrime rispondeva alle domande di un giornalista in seguito all’inutile 0-0 contro la Svezia. In quel momento il Capitano disse che non c’era più nulla da fare, e che una batosta del genere (Italia non qualificata ai Mondiali di Russia 2018) avrebbe segnato la fine della sua carriera azzurra.

This is not the end…

Ebbene, forse qualcosa può cambiare. Sky, Mediaset, e moltissimi altri media sempre sul pezzo per le principali vicende sportive, sono quasi certi nell’affermare che Di Biagio, il cosiddetto “traghettatore” della nostra Cara Italia, avrebbe chiesto al Capitano di ripensare al suo futuro. Di tornare a vestire quella maglia. Di accettare una possibile convocazione per le prossime uscite degli azzurri, nella primavera che si avvicina sempre più (23 marzo contro l’Argentina, e 27 marzo contro l’Inghilterra).

Ancora una volta, decisione al Numero Uno

Non è ancora tempo per l’ufficialità: si tratta di una decisione ponderata, molto importante per l’Italia e soprattutto per Gigi stesso, che troverebbe l’appoggio di tutti i dirigenti e dello staff della Nazionale, senza ombra di dubbio, ma che necessita anche di segnali positivi per Buffon-uomo, prima che per Buffon-leggenda. Anche perché è chiaro che se dovesse verificarsi questa ipotesi, allora subito ci si proietterebbe verso gli Europei del 2020, e li sarebbe tutta un’altra storia. Quel che è certo è che in un momento storico di dubbi e incertezze, l’unica vera certezza è rappresentata ancora una volta da un certo quarantenne di nome Gianluigi e di cognome Buffon.

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