
Emre Can - Il suo arrivo è poco probabile, ma è meglio cautelarsi. Emre Can sarebbe perfetto davanti alla difesa bianconera, ecco perché è poco appetibile per le vostre fantarose. I motivi sono semplici: uno, la posizione distante dalla porta (pochissimi i bonus portati a casa col suo Liverpool) due, sarebbe il suo primo anno in Serie A. Dovrebbe adattarsi al calcio italiano, più tattico rispetto a quello inglese, e puntare su di lui potrebbe essere un azzardo. Chi vuole una sicurezza a centrocampo, in caso dell'arrivo del tedesco, non può far altro che virare altrove. Alla lunga il suo rendimento in bianconero potrebbe essere sicuramente positivo, ma non sarebbe da considerare un gran colpo al fanta. Al momento il Liverpool non vuole assolutamente cederlo, questo è bene sottolinearlo.
Parole importanti quelle del dirigente e team manager della nazionale tedesca Oliver Bierhoff. Nell’edizione odierna di Tuttosport, l’ex giocatore di Udinese e Milan ha fatto il punto sulla Juventus di marchio tedesco: Höwedes e Khedira su tutti, con uno sguardo particolare a Emre Can e Goretzka. E il giocatore del Liverpool sarebbe davvero molto vicino ai bianconeri: “Emre Can alla Juventus? Ci sono molte probabilità che accada, direi un 70-80%. Poche chances invece per Goretzka, direi meno del 20%. Sono entrambi giocatori molto importanti, con molto opportunità per il futuro. Se dovessero mai scegliere l’Italia lo farebbero ora come ora solo per la Juve, a meno di un ritorno top dell’Inter”.
L’analisi di Bierhoff continua così: “”Emre Can e lui? Sono simili. Il giocatore del Liverpool è un numero 6 e ha fisico: il suo modo di giocare è perfetto per l’Italia. Goretzka? È differente: attacca maggiormente la profondità, è più trequartista. Su Khedira? Sami ha personalità, carattere ed è molto disciplinato. Ha il Mondiale in testa e vuole disputare una grande stagione con la Juve per arrivare in Russia al top. I bianconeri non possono che guadagnarci da giocatori come Khedira, determinati a disputare una gran Coppa del Mondo”.
“Howedes è un giocatore di cuore: dà l’anima per i compagni e non ti lascia mai solo. È forte fisicamente, abile di testa, ha un ottimo tempismo ed è molto bravo nella gestione della palla. Benedikt non ha una qualità in cui è il migliore, tuttavia è eccellente sotto tutti i punti di vista. È un leader e dai compagni si fa voler bene”.
Christian Travaini
This post was last modified on 30 Novembre 2017 - 19:32 19:32