Se si lascia la testa negli spogliatoi il secondo tempo è da tragedia

Ahh… i secondi tempi della Juventus. 

Quello che in passato era il grande punto di forza bianconero oggi si è trasformato nel più vulnerabile dei punti deboli. I dati sono inconfutabili: in tutti e tre i passi falsi della Signora (il pareggio di Bergamo e le due sconfitte contro Lazio e Samp), la squadra non aveva mai chiuso il primo tempo in svantaggio. Anzi per dirla tutta, solo una volta la Juventus ha chiuso la prima frazione di gioco sotto nel punteggio. Contro chi? Il Benevento, tra tutte.

PRIMI… NEI PRIMI TEMPI

Prendendo in considerazione la famigerata “classifica dei primi tempi“, infatti, la Juventus non solo sarebbe al primo posto, ma soprattutto, avrebbe 35 punti, 4 in più rispetto alla “vera classifica“. Purtroppo, o per fortuna, le partite durano 90 minuti e, per vincere, la concentrazione deve essere al massimo per tutta la durata del match. Quando mai si è visto un Floyd Mayweather abbassare la guardia dopo il 3-4 round, oppure Roger Federer giocare di sponda nel secondo set? La risposta è semplice. Mai.

LA SQUADRA NON ESCE DAGLI SPOGLIATOI

Un altro dato che, a dirla tutta, spaventa è quello riguardante il minuto in cui la Juve prende gol. Dei 14 gol subiti 8 sono stati subiti nella seconda frazione, ma soprattutto, ben 5 subiti dal 46′ al 60′ minuto di gioco. Non ultimo il gol al 52′ di Duvan Zapata di ieri pomeriggio, o altri clamorosi svarioni, come i due gol subiti nell’arco di 7 minuti da Immobile contro la Lazio.

L’ATTACCO SEGNA NEL SECONDO TEMPO MA…

Certo, è pur giusto considerare la quantità di gol fatti nel secondo tempo, 21 contro i 16 del primo. Analizzandoli per bene, però, si nota come gli effettivi “gol vittoria”, cioè quelli che effettivamente hanno ribaltato l’esito del primo tempo, sono stati solo 4. Quelli contro il Genoa (da 2-2 a 2-4) e contro il Benevento (da 0-1 a 2-1). Molti gol sono arrivati a risultato già acquisito come quelli contro la Spal, Torino e Udinese (in totale 8 reti), oppure “inutili” come quelli contro la Samp.

I campionati, come la Juventus ha dimostrato, si vincono con la testa. I ragazzi di Allegri ce l’hanno e anche ben funzionante. L’importante è ricordarsi di riprenderla una volta usciti dagli spogliatoi.

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