Questa Juventus nuoce alla salute

Una passeggiata all’Allianz Stadium, si era detto alla vigilia. Figurarsi che anche la bolla speculativa delle quote Snai aveva implicitamente strumentalizzato la netta inferiorità del Benevento per guadagnare a spese degli scommettitori più incalliti.

Maglia celebrativa dei 120 anni, ritorno di Marchisio nell’undici di partenza, tanta euforia, e via in campo a disputare una gara tutt’altro che ostica. La partita col Milan aveva raccontato di una Juventus finalmente cinica come quella dell’anno scorso: che rischia il giusto, subisce poco e chiude la gara senza neanche strafare.

VECCHIE ABITUDINI

Eppure con il Benevento si è tornati alle vecchie abitudini, quelle viste anche a Lisbona – oltre che nella stragrande maggioranza delle gare di questa stagione. Va bene che la Juventus ce ne metta a carburare, d’altra parte era la prassi generale anche degli scorsi anni. Il problema grave è che questa squadra sembra avere sempre bisogno di uno spavento bello grosso per iniziare a giocare come sa. I bianconeri viaggiano a due velocità, sono dei Giani Bifronti.

Pecore e lupi, il tutto nella stessa partita. Contro il Cagliari si è rischiato di andare sotto e poi si è vinto 3-0. Contro il Genoa si perdeva 2-0 e si è vinto 4-2, mentre contro l’Udinese si perdeva 1-0 e si è vinto 6-2, a testimonianza del fatto che le qualità per non soffrire ci sono. E poi ci sono quelle partite in cui si inizia bene, si spegne l’interruttore e poi diventa troppo difficile recuperare. Chiedere ad Atalanta e Lazio, e, perché no, anche allo Sporting.

LA JUVENTUS DI QUEST’ANNO NUOCE ALLA SALUTE

Il masochismo della banda di Allegri formato 2017/2018 rasenta il paradossale. La Juventus è sempre stata quella squadra pragmatica, metodica, che con rigore militare andava a vincere le partite anche 1-0, non concedendo spiragli e colpendo nelle poche occasioni a disposizione con il cinismo delle grandi. La paura, insomma, sta tutta guardando al futuro: l’approccio sbagliato alle gare rischia di compromettere e non poco il cammino futuro, quando ad ostacolare i bianconeri ci saranno le squadre da top class.

Lì dove il carattere e la concentrazione dovranno essere le parole chiave, non potranno assolutamente essere concesse disattenzioni e distrazioni di sorta. E poi, senza dubbio, il motivo per cui provare a migliorare la tenuta mentale sui novanta minuti può essere un investimento anche per i tifosi. A proseguire in questo modo, questa Juventus qui rischia di perdere partite banali – come quella di ieri – e rischia di nuocere gravemente alla salute di chi la sostiene.

 

Vincenzo Marotta

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