Juventus, non stiamo dimenticando qualcosa?

La provocazione che viene dal titolo è rivolta alla dirigenza della Juventus, in particolar modo al direttore sportivo Marotta. La provocazione, però, non è di quelle cattive, che vogliono mettere in evidenza delle palesi negligenze. È piuttosto di quelle che vogliono spingere ad un miglioramento che consenta di fare il definitivo salto di qualità ad una squadra che al momento della consacrazione definitiva toppa sempre il ”match point”.

COSA CI STA DICENDO IL MERCATO?

Il mercato corrente ha raccontato dell’acquisto di Caldara – colpo, peraltro, già archiviato a gennaio, con l’inserimento di una clausola che consente al giocatore di restare all’Atalanta ancora un altro anno -, dell’acquisto di Schick, grande rivelazione della scorsa stagione e promettentissimo profilo da coltivare per una rendita di qualità nel lungo periodo. Si sta cercando di riportare Spinazzola a casa, per poter avere un’alternativa di un livello più che discreto ad Alex Sandro, e di conquistare il cartellino di Bernardeschi, vero obiettivo di mercato insieme a Danilo. La linea direttrice è sempre la stessa: puntare su profili giovani e talentuosi. È stato fatto con Morata, è stato fatto con Dybala ed è stato fatto con lo stesso Alex Sandro. Una strategia che fino ad ora ha dato i suoi (sperati) frutti, visto che tutti i ragazzi in questioni sono stati determinanti per il raggiungimento delle due finali degli ultimi tre anni, ottenendo al tempo stesso una crescita sotto il profilo del valore di mercato di un certo livello. Morata, acquistato a 20 milioni, è stato rivenduto grazie alla recompra a 30 (anche se il suo valore nel 2016 era decisamente più elevato), per Dybala la Juventus ha ricevuto offerte anche da 100 milioni, al netto dei circa 40 grazie ai quali è riuscita a strapparlo al Palermo. Alex Sandro, infine, pagato 26 milioni, viene attualmente valutato sui 70. Nonostante, però, il perseguimento di una strategia già rodata e artefice di innumerevoli successi, l’impressione è che alla dirigenza stia sfuggendo il dettaglio che potrebbe realmente fare la differenza per i bianconeri.

STIAMO TRALASCIANDO QUALCOSA?

Trattare gli attaccanti, e in particolar modo il numero 10 della Fiorentina, è sicuramente necessario per poter garantire un ricambio di alto livello nei momenti ”caldi” della stagione, e lavorare sui difensori, specificamente sui terzini, lo è altrettanto visto che in quelle zone di campo la coperta si sta facendo particolarmente corta. E a centrocampo? Dimentichiamo che quel maledetto 3 giugno, oltre ai presunti (e sottolineo presunti) problemi da spogliatoio, un dettaglio che ha fatto la differenza in negativo è stata senz’altro la mancanza di un sostituto di livello che andasse a rilevare il malconcio Pjanic, o al più un Khedira decisamente fuori condizione. Anche in campionato, poi, quando sono stati chiamati a rapporto i vari Rincón e Lemina, la squadra ha perso la sua perfetta stabilità.

SEMPLICI CHIACCHIERICCI, LE TRATTATIVE CONCRETE?

La finestra estiva di calciomercato si era aperta con la trattativa per N’Zonzi, che poi nel lungo periodo si è dimostrato essere solamente un chiacchiericcio di mercato, di quelli che fomentano la stampa tutte le estati. La pista Tolisso, poi, è stata abbandonata per esigenze tecniche. E ora? Si parla di Matuidi, ma anche la trattativa per il francese ha più il sapore della costruzione mediatica che di una verità fondata. D’altra parte il nome del vice campione d’Europa viene accostato ai bianconeri durante ogni sessione di mercato. Matuidi is the new Dzeko, insomma. Concretamente la Juventus su quale centrocampista sta rivolgendo la propria attenzione? Ceballos? Difficile che uno spagnolo, con le attenzioni di Barcellona e Real Madrid su di sé decida di sbarcare in Italia. Difficile anche che possa prevalere la lucidità, da parte del ragazzo, di realizzare che alla Juventus sarebbe titolare (quasi inamovibile), mentre nelle due regine di Spagna sarebbe praticamente impossibile scalare gerarchie già consolidate. Oltre a questi nomi da fantamercato – tra i quali c’è da inserire anche Iniesta, che secondo molti sarebbe potuto arrivare a Torino grazie ad un’operazione alla Pirlo/Evra – di fatto per ora il reparto mediano rischia di rimanere a secco di alternative valide, riproponendo l’annoso problema che affligge i bianconeri dall’addio della premiata ditta Pirlo-Vidal-Pogba. Pjanic e Khedira sono senza dubbio giocatori di primissima fascia (Khedira ancor più di Pjanic, per esperienza e continuità), ma hanno bisogno di rifiatare, e per non abbassare la qualità è necessario affiancare al sempreverde Marchisio qualche top class, che possa essere decisivo anche nell’undici titolare: in fin dei conti la grande squadra è quella che ha 22 titolari, quella che, come lo stesso Real Madrid, può far accomodare in panchina gente di un certo calibro.

In sintesi: si sta lavorando bene, ma si potrebbe lavorare meglio. La perfezione verrebbe raggiunta con l’innesto di un centrocampista di qualità. Che non venga commesso l’errore di focalizzare l’attenzione esclusivamente sull’attacco e sulla difesa, dimenticandosi del reparto forse più importante, quello che, ad esempio, è mancato nella finale di Champions.

 

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