Occhio alla scaramanzia, ma soprattutto a Ronaldo: i suoi numeri fanno spavento

LA TREPIDANTE ATTESA

I giorni passano e l’ansia sale. La squadra si è preparata all’interno dello Stadium prima di prendere il volo che stamane, ore 11.00, l’ha portata a Cardiff, lì dove Allegri e i suoi vogliono finalmente marchiare il proprio nome a fuoco nella storia.

I tifosi, intanto, stanno vivendo questi giorni calati in una trance emozionale che va dalla trepidazione alla paura, dalla voglia di vedere i ragazzi giocare a quella di saltare la sofferenza della partita e passare direttamente al momento in cui si alza quella coppa stregata. Ma i supporters bianconeri sanno che devono guardarsi bene anche da coloro i quali osteggiano la vittoria della Juventus, o semplicemente da coloro che hanno già messo in vendita maglie celebrative del possibile triplete, sfidando il limite di una scaramanzia che, in occasioni così importanti, si fa condizione psicologica integrante del successo.

La scaramanzia, però, finisce dove inizia la realtà, che è quella del campo, dove i sogni si realizzano e si infrangono concretamente. E la realtà, prescindendo da tutti i numeri che accompagnano le analisi della vigilia, dice che la Juventus si troverà ad affrontare una squadra che in valore assoluto non ha nulla per cui essere invidiata. La chiave della partita, perciò, si giocherà a livello difensivo, come i bianconeri hanno sempre fatto dall’inizio dell’anno.

IL MAGGIOR PERICOLO

E anzi, l’impeccabile prestazione della BBC adattata nella difesa a quattro risulterà ancora più importante nell’arginare colui che, sotto il profilo mentale e delle prestazioni, è il vero leader dei galacticos: Cristiano Ronaldo. Il capitano della selezione portoghese è reduce, per l’ennesima volta nella sua eccezionale carriera, da una stagione in cui ha frantumato qualsiasi record. A onor del vero bisogna dire che l’età che avanza ha generato qualche problema fisico. Cr7, infatti, che ha sempre fatto dell’atletismo uno dei suoi punti di forza, si è trovato più di una volta fermo ai box quest’anno, cosa che gli ha consentito di prendere parte ”solamente” a ventinove partite di campionato (non accadeva dalla stagione 2009-2010). I piccoli acciacchi, tuttavia, non gli hanno impedito di fare quello che gli riesce meglio, segnare.

I RECORD STAGIONALI

Il suo score 2016/2017 parla chiaro: venticinque reti in ventinove gare ne ”La Liga” (0.86 di percentuale di realizzazione), quattro reti nelle due presenze nel mondiale per club, una rete in Copa del Rey e, infine, le cifre più spaventose: dieci reti in dodici gare di Champions League. In soldoni: Cristiano Ronaldo è il primo giocatore ad andare in doppia cifra per sei stagioni consecutive nella massima competizione europea. Con questi numeri raggiunge quota 103 marcature complessive (sempre a livello di Champions), addirittura tre gol in più dell’Atletico Madrid in tutta la sua storia. E poi, ottantotto gol in ottantasei presenze con il Real a livello continentale, ed è il primo giocatore a raggiungere quota cinquanta segnature nella fase eliminatoria.

Il dettaglio che più deve far paura alla Juventus, però, è che il portoghese ha messo a segno due triplette consecutive, una nel ritorno dei quarti contro il Bayern di Ancelotti e una nella semifinale di andata contro i Colchoneros, risultando il primo nella storia della competizione a riuscire in un’impresa simile. Peraltro, proprio con l’hat trick rifilato all’Atletico, Ronaldo è risultato il quarto giocatore nella storia a bucare tre volte la rete in una semifinale di Champions. Prima di lui c’erano riusciti solo Del Piero nel ’98 contro il Monaco, Olic nel 2010 contro il Lione e Lewandowski nel 2013 proprio contro i blancos.

Una stagione da incorniciare per il 32enne nato a Funchal, che a Cardiff vorrà regalare il doblete ai suoi tifosi consegnando a Florentino Perez la ”duodecima” coppa dalle grandi orecchie della storia del club. Il Real dalla propria ha la forza di una percentuale di vittorie in finale che la rende, sotto questo aspetto, l’avversario peggiore. Cristiano Ronaldo e company proveranno a cavalcare l’onda di una scaramanzia che, a differenza di quanto avviene con la Juventus, rema a favore. I bianconeri, però, vogliono a tutti i costi sfatare il tabù finale e per farlo dovranno sì scacciare le ingiurie che gli ”haters” gli rivolgono ma, più di tutto, dovranno cercare di arginare un campione mai pago di successi e sempre, inevitabilmente, decisivo.

Vincenzo Marotta

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