Raiola svela i perché dell’addio di Ibra alla Juve: “Colpa di Calciopoli? Macché!”

La Juventus è pienamente concentrata sull’obiettivo Champions, e niente potrà far si che si distragga. Ma il mondo bianconero è stato scosso dalle parole di Mino Raiola, il quale ha svelato un incredibile retroscena sull‘addio di Ibra alla Juve nell’estate 2006.

ALTRO CHE CALCIOPOLI

Sono passati ormai 11 anni da quell’estate in cui la Juve perse, se non tutto, sicuramente molto dopo lo scandalo Calciopoli. Tanti campioni hanno detto addio alla Vecchia Signora, e solo i vari Del Piero, Trezeguet, Nedved Buffon e Camoranesi sposarono il progetto della nuova Juve. Una delle cessioni che fece più scalpore fu quella della stella Zlatan Ibrahimovic all’Inter per una cifra quasi irrisoria: circa 24 milioni di euro per un trasferimento che fece molto male a tutti i tifosi bianconeri. Tifosi che diedero la colpa di quel trasferimento allo scandalo Calciopoli. E finora, tutti pensavano così. Ma a cambiare le carte in tavola ci ha pensato Mino Raiola, procuratore di Ibra, il quale ha svelato un retroscena veramente inaspettato. Ai microfoni de Il Corriere dello Sport, il potente procuratore ha svelato che “Non è vero che Ibra fu ceduto dalla Juve all’Inter a causa di Calciopoli, nell’estate del 2006. L’accordo con l’Inter venne raggiunto sei mesi prima. L’antefatto? Due novembre 2005, Champions League, Juve-Bayern 2-1, Ibra espulso all’89’ per doppia ammonizione. Moggi va su tutte le furie. E nello spogliatoio esplode con me: «Dì a Ibrahimovic che il prolungamento del contratto può anche fccarselo nel … ». Ti lascio immaginare la reazione di Zlatan. Se fosse stato ceduto in gennaio, l’Inter l‘avrebbe pagato 90 milioni di euro. Poi scoppiò Calciopoli e a Moratti costò 20 milioni”.

Come sempre, quando parla Raiola, sono parole interessanti. Ma, in questo periodo, la mente del tifoso della Vecchia Signora è intasata da un solo pensiero: la Champions. E, forse, ci metterà un po’ a realizzare la situazione svelata dal procuratore più in voga degli ultimi anni.

Simone Calabrese

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