Atalanta-Juve: Guida non se l’è sentita, di nuovo

E anche stavolta Guida non se l’è sentita. Come quattro anni fa, quando arbitrava Juventus-Genoa e all’ultimo minuto non concesse un rigore netto per fallo di mano di Granqvist. Negli spogliatoi disse ai protagonisti: «Non me la sono sentita». Addirittura l’arbitro Marco Guida lo ammette: il tocco di mano di Rafael Tolói in Atalanta-Juventus era da sanzionare con il penalty. “Juve, scusa: era rigore!”, sono le parole del fischietto che risaltano sulla prima pagina di Tuttosport. Il direttore di gara avrebbe riconosciuto l’errore con i dirigenti bianconeri, dopo il 2-2 di venerdì allo stadio Atleti Azzurri d’Italia. Al termine del match, i vertici della società hanno incrociato l’arbitro mentre scendevano negli spogliatoi. I toni sono rimasti pacati, con Beppe Marotta che ha chiesto delucidazioni riguardo all’episodio. È stato allora che Guida ha ammesso il proprio errore.

L’EPISODIO INCRIMINATO

L’episodio accade al quarto d’ora del secondo tempo, con il risultato fermo sull’1-1 dopo la rete di Conti prima e il successivo autogol di Spinazzola. Su un cross da sinistra, Tolói stacca insieme a Bonucci nell’area di rigore neroazzurra, colpendo chiaramente la sfera con il pugno. L’arbitro Guida inizialmente assegna il calcio di rigore alla Juve, poi cambia decisione e fischia la punizione a favore dell’Atalanta per posizione di fuorigioco di Mandzukic. E’ vero, l’attaccante croato si trovava al di là di tutti i difensori avversari nel momento in cui gli è arrivato il pallone, ma ciò avviene dopo il fallo di mano del difensore brasiliano. È chiaro quindi che l’assistente abbia scambiato il tocco di mano con un colpo di testa di Bonucci, non concedendo un rigore solare.

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