Il 4-2-3-1 manda Higuain in orbita: il Pipita è decisivo, la sfida con Dzeko aperta

Diceva Max Allegri: “Negli ultimi anni chi ha vinto il titolo di capocannoniere non ha poi vinto lo scudetto: se continua così, beh, lo tolgo…”. In linea di massima ha ragione (non succede dal 2009, Ibra), ma uno devastante così toglierlo sarà un’impresa. O una follia. Gonzalo Higuain oggi capeggia i gol del 2017 in Europa e in Italia, ne ha fatti 8 considerando il nuovo anno e 11 nelle ultime 9 gare considerando una striscia paurosa che parte dal derby. Speedy Gonzalo va veloce, e la lotta con Dzeko (e poi non solo) va letta in vari modi. Ecco quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport.

RIGORI

Sono zero su 18, nel senso che in campionato non ne ha proprio battuti di rigori, frutto forse di una decisione che parte da lontano, dal Napoli. Celebre fu quello fallito contro la Lazio che costò alla sua ex squadra l’accesso alla Champions, era il 31 maggio 2015 e fu il quarto buttato via di quella annata. In verità un rigore lo ha calciato e trasformato: trattasi di Champions, contro il Lione. Altra storia.

DECISIVO

Diciotto gol dei 49 totali realizzati dalla Juve: Pipita incide il proprio nome alla voce «decisività». La striscia positiva delle ultime settimane è nota, ma la sua incidenza su alcune gare importanti è stata netta: non contro le milanesi, ma è assodato che alla prima giornata della stagione è entrato e ha piazzato il 2-­1 definitivo alla Fiorentina, ha «matato» la Roma allo Stadium, ha spaccato il derby a casa­Toro e piazzato la rete decisiva contro il «suo» Napoli. E poi, un assist: è successo contro il Sassuolo.

Pipita sa cosa significa carpe diem, cogli l’attimo: la doppietta di Cagliari ne è un esempio, due palloni due gol; e nelle sue corde c’è pure la rapidità d’azione, perché proprio contro Roma, Bologna, Sassuolo in casa (doppietta in 5’) e in trasferta ha praticamente deciso nei primi battiti della gara. L’anatomia dei suoi gol è: 12 di destro, 5 di sinistro, 1 di testa. E tutti da dentro l’area.

OBIETTIVI

E’ arrivato alla Juve per vincere tutto, ragiona un passo alla volta in stile-­Juve, in campo si «ammazza» di lavoro anche per gli altri perché sa che gli altri lo fanno e lo faranno per lui. «Io so che l’importante è aiutare la squadra» ripete sempre. Repetita juvant.

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