Idee chiare e obiettivi fissati, i bianconeri puntano al definitivo salto di qualità

Il meglio deve ancora venire. Probabilmente è questo il pensiero che aleggia, da qualche mese a questa parte, in Corso Galileo Ferraris. L’obiettivo è chiaramente quello di ripartire da dove ci si era fermati: dai record, dalle vittorie, dalla convinzione, con annessa dimostrazione, di essere i migliori in Italia, i più forti, la squadra da battere. Già, in Italia, e in Europa invece? E’ proprio in questa direzione che i bianconeri vogliono ulteriormente migliorarsi. Un’ambizione difficile, ma non impossibile. La Vecchia Signora ha ampiamente dimostrato di saper già primeggiare in Europa, senza i timori del passato, senza alcun complesso di inferiorità. La sciagurata finale di Berlino contro gli “extraterrestri” blaugrana e la doppia sfida contro il Bayern Monaco hanno palesato il fatto che la Juventus possa esprimersi ad altissimi livelli, senza affatto sfigurare, anche nella maggiore competizione europea. Tuttavia, la sensazione della società, dei tifosi e degli esperti probabilmente è unanime: manca ancora qualcosa per poter fronteggiare ad armi pari le prime tre d’Europa. Quel “quid” in più che permetterebbe ai bianconeri il definitivo salto di qualità.

COLPI DA NOVANTA – E allora ecco che, provvidenziale come non mai, arriva il calciomercato estivo. Quello che fa sognare, quello che delude e al contempo probabilmente illude. Ci sono squadre che penseranno a rinforzarsi, altre che lasceranno partire i migliori, altre ancora che attueranno una vera e propria rivoluzione. L’obiettivo della Juventus, in questa confusionaria girandola di emozioni, aspirazioni e fantasia che è il calciomercato, è quello di migliorare una squadra già fortissima, già affiatata, con il desiderio di colmare definitivamente il gap con le migliori. E allora, pronti via ed ecco Miralem Pjanić e Daniel Alves. Due pezzi da novanta, due campioni del calcio internazionale. Come se non bastasse, si rincorrono, nelle ultime ore, voci che vogliono il difensore marocchino Mehdi Benatia vicinissimo ai bianconeri; un colpo che andrebbe a completare un reparto, quello difensivo, che non ha eguali al mondo. Una B in più da aggiungere alla fenomenale BBC. Un’operazione da 18 milioni di euro basata sulla formula del prestito con diritto di riscatto. Qualora andasse in porto, si tratterebbe dell’ennesimo capolavoro di mercato messo a segno dalla coppia Marotta-Paratici e la squadra ne uscirebbe sicuramente rinforzata.

benatia

TRATTENERE I BIG – Il processo di rafforzamento della squadra bianconera passa, ovviamente, anche dalla permanenza dei top player. Certo, rinunciare ai milioni messi sul piatto dalle migliori squadre europee per Paul Pogba, Paulo Dybala o Leonardo Bonucci rappresenta indubbiamente un sacrificio enorme, ma al tempo stesso necessario per la crescita e il consolidamento di un club che aspira a traguardi importanti. Insomma la priorità non deve e non sembra essere quella di vendere, quanto quella di migliorarsi con intelligenza, attraverso una precisa strategia di mercato avallata sia dal tecnico Max Allegri, sia dai vertici della società torinese. Un Diktat chiaro è anche quello di imparare dagli errori commessi. Niente più operazioni alla Morata o alla Cuadrado. La Juventus è rimasta scottata dalla perdita dei due calciatori e in futuro si guarderà bene dal chiudere operazioni simili.

E LE ALTRE? – Una Juventus che, almeno a livello nazionale, si impone dunque come modello a cui ispirarsi, anche in sede di calciomercato. Infatti, mentre i bianconeri piazzano colpi importanti, complice un appeal tornato ai massimi storici, le altre “big” d’Italia arrancano. L’Inter dei nuovi proprietari cinesi proclama a destra e a manca obiettivi eclatanti, nomi sicuramente di grande spessore, ma ad oggi, oltre agli svincolati Banega ed Erkin, acquisti già perfezionati negli scorsi mesi, è arrivato il solo Cristian Ansaldi dal Genoa. La situazione non sembra certamente migliore per l’altra squadra di Milano, il Milan. Le molteplici vicende societarie hanno condotto ad un cambiamento della guida tecnica, con la panchina affidata a Vincenzo Montella e l’unico acquisto effettuato corrisponde al nome di Gianluca Lapadula, che in due anni passa dalla Lega Pro al club rossonero. La Roma, tra le rivali più pericolose della Juventus negli ultimi anni, si è fermata al solo riscatto del cartellino di Stephan El Shaarawy dal Milan, senza contare la clamorosa, quanto discussa e criticata cessione di Miralem Pjanić proprio alla storica rivale bianconera. Ancor più drammatica la situazione a Napoli; il club partenopeo fa incetta di rifiuti: Zieliński, Witsel, Candreva, Ioniță, solo per citarne alcuni e al contempo si ritrova a dover gestire, per quanto possibile, i malumori del bomber Gonzalo Higuaín, seguito a ruota dagli scontenti Koulibaly e Hamsik. L’unico acquisto effettuato in sede di calciomercato dalla società di De Laurentiis è quello di Lorenzo Tonelli dall’Empoli. Davvero poco per un club che ambiva a ridurre drasticamente il gap qualitativo con la Juventus.

Dunque, si perviene alla conclusione che manca nelle migliori squadre italiane un progetto ambizioso, un’organizzazione societaria ben determinata e tale da poter fronteggiare l’egemonia instaurata dalla Vecchia Signora. Nascondersi dietro il famoso “fatturato” sembra una mossa impacciata e poco intelligente. La stessa Juventus ha ampiamente dimostrato che è possibile fare grandi cose minimizzando le spese e vincere anche contro squadre più “ricche”. La Vecchia Signora, a differenza di altri, ha le idee chiarissime, gli obiettivi sono stati fissati e si sa, chi ben comincia…

Luca Piedepalumbo

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