Allegri, si programma. E Marchionne investe…

Da oggi ufficialmente è iniziata la campagna acquisti della Juventus pentacampione d’Italia. Con una conferma, con LA conferma. Dal pomeriggio sappiamo che il condottiero non cambia, anzi raddoppia gli anni alla corte di Madama. Dal pomeriggio sappiamo pure che in corso Galileo Ferraris si procede per ordine: prima si parte da Allegri, il mister chiamato a passare alla storia come l’allenatore della Juventus esacampione (mai visto nell’epopea del calcio) e della terza Coppa dei Campioni.

Perché, non appaia presunzione allo stato puro, questi sono gli obbiettivi. E per raggiungerli, dalle parti delle Alpi che proteggono la Pianura Padana, si fanno le cose per benino. Programmazione è il suo nome, merce troppo sovente introvabile in altri lidi, laddove si vorrebbe competere senza sapere da dove partire.

Allegri con noi fino al 2018 non è soltanto una notizia. È la conferma che in casa Juve si è consapevoli di essere all’inizio di una lunga stagione di allori. Non si convince uno dei più grandi tecnici in circolazione solo con adeguamenti economici e quattro pacche sulle spalle. Se il Massimiliano da Livorno ha accettato di restare a Torino, vuole dire molto semplicemente che i programmi sono ambiziosi al di là di ogni ragionevole immaginazione.

Sarà sfuggita ai più, concentrati tutti sulla favola di Ranieri e del Leicester, la dichiarazione di Marchionne non più tardi di 5 giorni fa. “Questa Juve merita investimenti forti, altro che la Ferrari”. Detto da un manager nel settore automobilistico, l’affermazione vale il doppio. Segno che anche la proprietà ha finalmente compreso l’importanza strategica del brand “Juventus”.

Da oggi inizia il mercato di rafforzamento della compagine bianconera. Impresa improba, giacché si tratta di dare ulteriore forza ad una squadra che è già tremenda. Ma da noi è conosciuto il detto, “una cosa che già si fa bene, può essere fatta meglio” di Agnelliana attribuzione. Tutto in famiglia, tutto in stile, tutto secondo tradizione.

sergio_marchionne_dubbiosoC’è un piccolo particolare. Si punta a vincere dentro e fuori (soprattutto) i confini patrii, ma non sta scritto che ci si riesca. Ci vuole pure quella cosa che gli antichi definivano “Fortuna imperatrix mundi” ed a dosi giuste nei momenti giusti. Certo è che se la fortuna va assecondata, in corso GalFer non si fanno pregare.

Ad altri lasciamo volentieri gli esposti sul numero degli scudetti, non sapendo contare oltre il 2, o il 3 volendo, per poi dire…”molti”. Come i masai della savana.

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