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Chi osa, vince: a Monaco serve il coraggio

È stata un po’ la frase a effetto della scorsa Champions League: chi osa, vince. La Juventus che ha osato, è arrivata in finale, a un passo dal sogno, a un passo dalla storia. Siamo un po’ più indietro nel tabellone, circa un anno dopo, ma il diktat è lo stesso.

PAROLA D’ORDINE: CORAGGIO – La Juventus dei primi 60′ dell’andata, contro il Bayern Monaco, è sembrata svuotata della sua linfa vitale, incapace di reggere il confronto con una big d’Europa. I due gol dei tedeschi sembravano aver chiuso anticipatamente qualsiasi gioco, ma la rabbia, l’agonismo, la cattiveria e – soprattutto – il coraggio della Juventus l’hanno fatta risorgere dalle sue ceneri. Il 2-2 è un risultato sicuramente favorevole agli uomini di Pep Guardiola, ma ora la mentalità è diversa. Mandzukic e compagni hanno capito che è possibile giocarsela a viso aperto contro gli alieni, che non è detto che bisogna restare in difesa e pregare che Robben o Muller non trovino lo spiraglio giusto. Con la giusta dose di coraggio – da non confondere con la temerarietà, eccesso da non commettere – si può cercare la vittoria.Mandzukic Juventus Bayern

SIGNORA ARRABBIATA – Oltre al coraggio, però, c’è un’altra dote che, di questi tempi, i calciatori bianconeri stanno dimostrando di avere e che a Monaco servirà come il pane: la rabbia. All’andata, la spaccatura si vide anche in questo: per 60′ la squadra era spenta e non riuscì nemmeno a protestare per i due gol irregolari, poi, invece, dal nulla, iniziò a rivitalizzarsi, a impaurire l’avversario, a cercare lo scontro, in quel frangente perché non aveva nulla da perdere. A Monaco servirà dimostrare il carattere, la fame di vittoria, la voglia morbosa di prendersi un risultato che nessuno si aspetta e che avrebbe dell’incredibile. Vincere non è obbligatorio, perdere non sarebbe un dramma, è vero e ne sono consapevoli tutti. Ma la Juventus, da 5 anni a questa parte, sta facendo qualcosa di straordinario, sta mietendo vittime in ogni dove e in ogni quando, e un’altra impresa titanica renderebbe semplicemente i supporters bianconeri più orgogliosi di uomini del genere e farebbe sognare loro un’altra grandissima, indimenticabile, storica stagione.

Luigi Fontana (@luigifontana24)

This post was last modified on 15 Marzo 2016 - 13:33

Luigi Fontana

Sono nato nel 1997 e sono laureato in Ingegneria Informatica. Il calcio è la mia più grande passione e scrivere è lo strumento che utilizzo per manifestare le mie idee e le mie emozioni. "Alcuni credono che il calcio sia una questione di vita o di morte. Sono molto deluso da questo atteggiamento. Vi posso assicurare che è molto, molto più importante di quello".

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