Juve-Lavezzi: un matrimonio che s’ha da fare. Un “fulmine” implacabile nel 4-3-3 di Allegri

La Juventus si prepara alla finestra di mercato invernale (quella di riparazione, per intenderci) con un vero e proprio botto: obiettivo in prima linea è Ezequiel Ivan Lavezzi, calciatore argentino dal recente passato in Italia (sponda Napoli). L’idea parsa così suggestiva ed appetibile ai più, ha preso il volo quando il “malessere” a Parigi avanzava e la voglia di cambiare aria si faceva sempre più insistente. Marotta e Paratici, da dirigenti navigati, hanno iniziato il lavoro (prima con un sondaggio), entrando ormai nella fase calda e viva dell’operazione che sembra fattibile ma non facilissima.

NODO E CONCORRENZA – Il club bianconero si è mosso anzitempo per anticipare la vasta concorrenza: Chelsea, Barcellona, Inter ( già in estate) e Manchester City sono solo alcuni dei club interessati seriamente al forte attaccante sudamericano. A spingere la Juventus (in vantaggio sulla concorrenza) verso Lavezzi è stata la scadenza del cartellino (giugno 2015): tuttavia si lavora per consegnare ad Allegri la pedina fondamentale già a gennaio. La volontà del calciatore è quella di tornare in Italia (chiaramente in una top) e l’occasione della Juventus è da prendere al volo: l’ex San Lorenzo arriverebbe all’ombra dei trent’anni e con un contratto biennale a Torino, insomma un “top player” nel pieno della carriera calcistica e con una maturità acquisita e ben definita. L’ingaggio seppur consistente non sarebbe un ostacolo insormontabile per la casse bianconere: circa 4 mln a stagione, bonus variabili.

CARATTERISTICHE UNICHE – Mister Allegri ha sempre considerato Lavezzi come un calciatore unico, dotato di tecnica e velocità. Ai tempi di Napoli ma anche come recentemente dimostrato a Saint Germain, “el pocho” (fulmine) ha incantato per imprevedibilità, destrezza e rapidità eccellente. L’attaccante è capace di puntare difese intere e, grazie alla sue qualità, di ottenere il fondo quasi in ogni tentativo di dribbling. In alcune gare è il migliore in campo malgrado riesca a segnare poco: il suo lavoro è snervante per i difensori avversari (spesso ammoniti) costretti a far falli dal limite per fermare la sua inerzia condita da velocità di gambe e di pensiero nelle giocate. Tuttavia alla Juventus si ritroverebbe a contendersi il posto con attaccanti forti ma la mentalità di Lavezzi è quella del “vincente”: anche al Psg è riuscito ad imporsi e scalare le gerarchie, risultando così inamovibile per i diversi tecnici che hanno guidato la squadra della capitale francese.

TATTICA BIANCONERA – Il modulo che sta adottando mister Allegri (4-3-3) è l’ideale per vedere all’opera l’argentino, date le caratteristiche tecniche sopracitate. In sostanza, Lavezzi (così come Cuadrado) non è un calciatore legato a schemi e moduli fissi: l’imprevedibilità, la fantasia di cui gode è tale da fargli svariare il reparto d’attacco puntando gli esterni o talvolta accentrandosi se gli spazi lo concedono. Un punto a suo favore è la conoscenza del calcio italiano, tattico e blindato ma che gli ha dato soddisfazioni in termini di numeri e prestazioni. Infine, con Cuadrado (corsia opposta) formerebbe un trio (con Morata/Dybala/Mandzukic al centro) potenzialmente da primato europe: completo, misto di qualità che pochi club possono permettersi. L’argentino non disdegna di ricoprire mansioni prettamente difensive: infatti, non sarebbe raro vederlo raddoppiare le marcature dei terzini, a prova di una mentalità che ben incarna lo spirito juventino. Insomma, un “promesso sposo” che presto potrebbe convolare a nozze con la “Vecchia Signora“.

Il costo dell’operazione in favore della Juventus sarebbe di 4-6 mln di euro da versare nelle casse del Psg (che prova ancora a trattenerlo). Una cifra irrisoria se si considera il bagaglio del calciatore che cerca ancora nuovi stimoli per il mondiale che verrà con l’Argentina e per la fame di titoli da conquistare lontano dalla Torre Eiffel e vicino, vicinissimo alla Mole.

Simone Di Sano

Impostazioni privacy