Costi e ricavi: tutti i numeri del primo trimestre di esercizio in casa Juventus

Il Consiglio di Amministrazione della Juventus ha approvato il  piano di gestione al 30 settembre 2015. Il primo trimestre dell’esercizio 2015/2016 evidenzia  ricavi per 105 milioni di euro, con un incremento del 97% rispetto al dato di € 53,3 milioni registrati nello stesso periodo dell’esercizio precedenti.

Benedetto Minerva, dalle pagine di GianlucaDiMarzio.com, analizza questi tre mesi di esercizio: “I costi operativi subiscono un incremento di € 14,2 milioni e si attestano a € 76,5 milioni. Tale incremento è per lo più addebitabile all’aumento del costo del personale tesserato cresciuto di circa € 10 milioni, oltre che a maggiori costi derivanti dalla voce servizi esterni cresciuti di circa € 2,5 milioni. Tale risultato, al netto degli ammortamenti (€ 16,1 mln), in aumento rispetto ai 13,3 milioni del 1° trimestre 2014/15 e dei ricavi straordinari non ricorrenti (€ 10,6 milioni) derivanti principalmente dall’operazione J-Village, portano ad un risultato operativo di € 20,7 milioni, rispetto alla perdita di € 24,5 milioni dello stesso periodo dell’esercizio precedente. Dopo le imposte, il risultato finale, registra un utile di periodo di € 16,8 milioni rispetto alla perdita di € 28,6 milioni registrata nel 1° trimestre 2014/15. Dall’analisi del conto economico si evince come il dato che maggiormente influenza il risultato finale, riguarda la voce relativa ai proventi da gestione diritti calciatori (€ 34,9 milioni) di cui  € 33,3 milioni sono relativi alle plusvalenza derivanti dalle cessioni di Vidal (€ 31 milioni), Ogbonna (€ 1,4 milioni) e Sorensen (€ 0,9 milioni). L’eccezionalità del risultato del primo trimestre è altresì dovuta agli incrementi dei ricavi cosiddetti caratteristici. Ad esempio quelli da sponsorizzazione e pubblicità (€ 17,4 milioni) sono cresciuti di circa € 4,3 milioni grazie alla nuova sponsorizzazione Adidas e al rinnovo di quella relativa a Jeep che, si stima, porteranno a fine esercizio ad un incremento di circa € 14 milioni rispetto all’esercizio precedente. Altro dato degno di nota è l’incremento dei ricavi relativi alla voce diritti televisivi e proventi media (€ 37 milioni) che fa registrare un incremento di €16,1 milioni rispetto al primo trimestre 2014/15. Tale incremento è dovuto al dato relativo ai proventi da competizioni Uefa (€ 12,3 milioni) cresciuti grazie ai più corposi premi e bonus oltre che alla più sostanziosa torta del market pool prevista per il prossimo triennio e al dato relativo ai diritti tv domestici che sconta l’incremento derivante dal nuovo accordo collettivo che vedrà, presumibilmente, la Juventus registrare un incremento di circa € 13 milioni rispetto all’esercizio precedente. Arrivano, infine, i primi risultati derivanti dalla gestione diretta delle attività di  marketing e licensing, che fanno registrare nel primo trimestre ricavi per € 3 milioni. Peraltro il 31/03/2015 la Juventus, comunicando ad Adidas l’intenzione di gestire direttamente le predette attività, ha rinunciato a 6 milioni di euro (margini netti) che l’azienda tedesca le avrebbe garantito annualmente. Se le premesse ed il trend di vendita e di licenza dei prodotti ufficiali saranno confermati anche nei trimestri successivi, potremmo affermare che l’ex direttore commerciale Francesco Calvo ci aveva visto lungo. Le stime in tal senso e per i prossimi sei anni sono molto positive. L’attività di investimento e gli esborsi legati alla prima fase della campagna trasferimenti, il cui impegno finanziario netto complessivo ripartito in quattro esercizi è stato di € 88 milioni, ha comportato un aumento dell’indebitamento finanziario che al netto delle attività finanziarie e disponibilità liquide, si attesta ad  € 196 milioni rispetto ai 189 milioni di euro del 30 giugno scorso.  Nel dettaglio, al 30 settembre, non troviamo più l’utilizzo della linea di credito concessa dalla controllante Exor SpA. che presumibilmente è stata sostituita dal maggior utilizzo di scoperti di cassa concessi dalle Banche ad un pricing migliore. Dal totale delle passività finanziarie occorrerebbe “sterilizzare” i  € 43,8 milioni nei confronti dell’Istituto per il Credito sportivo e relativi al debito residuo del mutuo contratto per la costruzione dello Juventus Stadium e € 9,7 milioni relativi al debito residuo del Leasing contratto con Unicredit Leasing per lo Juventus Training Center. Si tratta dei  cosiddetti debiti virtuosi (€ 53,5 milioni) che peraltro consentono alla Juventus di essere una società solida anche dal punto di vista patrimoniale. Al 30 settembre, la Juventus disponeva di linee di credito revocabili per circa € 354 milioni, utilizzate per circa € 254 milioni, di cui circa € 90 milioni per fidejussioni rilasciate in favore di terzi, € 61,5 milioni per scoperti di cassa, € 16,5 milioni per finanziamenti ed € 86,7 per anticipazioni su contratti e crediti commerciali (factoring). Un utilizzo medio, dunque, pari al 71% degli affidamenti che deve tener conto soprattutto della stagionalità dell’attività che vede, ad esempio, concentrare nel primo e terzo trimestre di ogni esercizio, gli effetti economici e finanziari della campagna trasferimenti. La Juventus, dunque, al momento sembra avere difficoltà in classifica, lo stesso non può però dirsi dal punto di vista economico e finanziario. Il suo è un modello di business che grazie al virtuosismo e ad un’equilibrata gestione economica, le permetterà nel medio/lungo periodo di generare ricavi caratteristici tali da rendere i risultati economici e finanziari indipendenti da quelli sportivi, raggiungendo così gli standard dei maggiori competitors europei per i quali una stagione sportiva lontana dalla Champions, e dai suoi ricavi, non inficia sulla gestione caratteristica”. 

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