Juventus-Torino, le pagelle dei bianconeri: quell’attimo infinito e le intuizioni di Allegri

L’ultimo respiro è tutto colombiano. Tra le mani di Buffon e l’estro di Dybala, è Juan Cuadrado a scucire la sfortuna dal vestito della Vecchia Signora. Ancora una volta, Torino è completamente bianconera.

Ecco le pagelle.

BUFFON 6.5 – La manona su Glik, quella su Vives, e l’intervento sul cross velenoso di Zappacosta, spengono le critiche sul gol incassato. Quel mancino di Bovo, così spietato, vien fuori da una giungla di gambe: lui può solo provarci.

PADOIN 6 – Pulito, ordinato. A tratti, anche preciso nelle diagonali. Molinaro non fa paura: ma di osare proprio non se ne parla.

BARZAGLI 6 – Maxi tiene botta, Quagliarella spesso sfugge. Eppure Barzagli continua a macinare prestazioni coerenti con la sua affidabilità. Un semaforo rosso per tutti.

BONUCCI 6.5 – Tanti interventi, spesso decisivi. Il primo destro di Quagliarella finisce fuori grazie a lui, e quella chiusura su Maxi Lopez al 42′ è un’opera d’arte. Più di tanti, con lo spirito giusto. E quella traversa è tutto fuorché meritata.

EVRA 6 – Prima Bruno Peres, poi Zappacosta: non è che cambi molto. Anzi: Patrice Evra sembra voler dar seguito alle parole rilasciate in settimana. Ma oltre al solito compito estremamente tattico, oltre al carattere, produce effettivamente poco.

KHEDIRA s.v. – A definirlo “talismano” c’è voluto poco. In realtà, il talismano servirebbe a lui. Altro infortunio, ancora muscolare: e quanto saprà mancare…
CUADRADO 6.5 – Parte ala, finisce trequartista. Ma è lontano dal funambolico giocatore d’inizio stagione. O meglio: di quel Cuadrado, ha solo l’inconcludenza cronica. Fino all’ultimo, meraviglioso istante: quando va dentro col pallone e con il cuore.

MARCHISIO 5.5 – Intermedio di sostanza, poca qualità. Pardon: zero qualità. Dà manforte e si propone, ma la forma fisica latita. Dovrà fare in fretta: non c’è mai stato così bisogno di Claudio Marchisio.

POGBA 6.5 – Boom. E l’illusione torna. Il gol è di pregevolissima fattura, la prestazione un po’ meno. Oltre a colpi da campione, poca sostanza e parecchia imprecisione. Oltre a tanto, tantissimo nervosismo: Acquah gli sta addosso come la sfortuna. E lui sbotta. Inevitabilmente.

HERNANES 5.5 – È la scommessa di Allegri. Che la perde ancora. Oltre a tentativi estemporanei, il brasiliano non è mai nel vivo. Né da trequartista, né da regista.

DYBALA 6.5 – Il velo sul gol, la verve da falso nueve, quella rincorsa su tutto e tutti. Ottantacinque minuti di puro talento, per Dybala. Ma anche di tanto fiato e sostanza. Un paio di pecche, però: i calci piazzati sono un abbraccio a Padelli. E quanto fa male vederlo così lontano dalla porta.
ALEX SANDRO 6.5 – Ha cinque minuti per ribaltare tutto: sembrava un film già scritto, ma lui rifà il finale. Tocco dentro preciso, Cuadrado la mette. Firmato e controbollato anche Alex Sandro.

MORATA 6.5 – Il migliore nel primo tempo, e non è una bestemmia. La sua partita è sacrificio purissimo: perché a sinistra corre e rincorre, telecomandato da un Allegri che lo martella fino alla fine. Spirito e gamba, poi rabbia: la sostituzione gli fa male. E ha le sue ragioni.
MANDZUKIC s.v. – Non gli arriva una palla giocabile: emblematico.

ALLEGRI 6.5 – Prova il rombo, ma la sventura glielo rovina subito. Allora ci riprova con Cuadrado tra le linee: e stavolta gli va bene. Il cambio Sandro-Dybala sembra senza senso: invece ce l’ha, eccome. E l’ultimo minuto cambia tutto: prestazione e futuro. Forse, anche le ambizioni.

Cristiano Corbo

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