Juve-Atalanta, l’analisi dell’attacco – Si sblocca Mandzukic, Dybala: carattere, tecnica e gol

La Juventus non poteva fallire l’ennesima occasione di fare punti, per di più tra le mura amiche e contro un avversario onesto: l’Atalanta. I bergamaschi, organizzati e compatti, hanno avuto poche occasioni di respingere gli attacchi dei padroni di casa, decisi a colpire da un momento all’altro per vincere la gara. Alla fine il risultato è giusto ma poteva esserci un parziale ancora più netto per quanto si è visto in campo. Bene tutti i reparti ma preme spendere qualche parola in più sull’attacco guidato da Dybala e Mandzukic, la nuova coppia che piace sempre più.

COPPIA D’ATTACCO – Il tridente schierato in campo da Allegri non era “puro”,  poichè l’inserimento dell’argentino Pereyra garantiva anche copertura in fase di non possesso, fisico e corsa da aggiungere alla forza del centrocampo. La prova dell’ex Udinese è stata limitata dall’infortunio subito intorno al 40′, quando un problema muscolare gli ha impedito di proseguire la gara. Fino a quel momento non era apparso in giornata, spesso lento nella giocata e poco propositivo nel ricevere palla.  Discorso analogo vale per Mario Mandzukic che prima del gol era stato protagonista soltanto di un buon pressing sui difensori atalantini ma che aveva faticato a trovare la palla giusta per segnare. A differenza di Pereyra, però, ha il merito di aver messo al sicuro la gara siglando la rete del 2-0 a inizio ripresa. Ottimo il movimento sul primo palo, rapido e deciso ad attaccare la porta e ricevere con i tempi giusti, l’assist al bacio dalla sinistra da spingere in porta. In spaccata e da pochi passi, si è fatto trovare pronto anticipando i marcatori che gli impedivano di chiudere l’azione.  Si è rivelato prezioso nei ripiegamenti difensivi, talvolta aiutando la squadra quando era sbilanciata in avanti per attaccare Al. 75′ e con le gambe che iniziano a girare, ha lasciato il posto a Morata, tenuto a riposo in vista di mercoledi.

LA JOYA – La prova di Dybala è stata eccellente, dopo le prime critiche ad Allegri per la mancata fiducia nei confronti dell’argentino. Nelle ultime uscite, Paulo, aveva giocato poco o non era riuscito ad incidere come solo lui può. In campo ha messo determinazione e carattere: ha saputo caricarsi la squadra sulle spalle per sbloccare una partita che con i minuti avrebbe potuto essere insidiosa. Prima con tiri dalla distanza, poi con un sinistro secco di collo esterno che ha battuto Sportiello, è riuscito a mettere la firma sul match. Il raddoppio è frutto di un movimento intelligente alle spalle dei difensori, tagliando l’area e ricevendo la palla poi servita con i tempi giusti, a Mandzukic. Il rigore l’ha ceduto a Pogba (fallito nel finale) ma la prova resta di caparbietà e maturità, condite dalle solite giocate di fino di cui il popolo bianconero è innamorato. Il giovane argentino sta crescendo di “testa” e di prestazioni, segno che sarà sempre più un punto fermo della Juve del presente e del futuro. La continuità è fondamentale in un processo evolutivo calcistico come il suo: se poi diventa  decisivo, sarà l’uomo in più per la squadra.
Simone Di Sano

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