Coman è già un rimpianto? Ecco i pro e i contro della cessione

Ottobre, tempo di calcio giocato e di risultati sul campo, di posizioni in classifica da recuperare e di notti europee da decantare. “Ed era ora!” penseranno i più, stanchi del caldo estivo e stressati dall’inteso mercato juventino, che mai come in questa estate 2015 ha portato sconvolgimenti e notti insonni. “Pirlo Vidal Tevez” è diventata la hit parade da mandare in onda a cui aggrapparsi nel momento in cui le cose in casa Juve non vanno bene. Tenendo per una volta da parte ogni discorso relativo ai tre sopracitati, sui quali tanto si è detto e tantissimo si dirà, facciamo il punto, stavolta, sulla cessione di colui che, andato via giusto prima del gong finale del mercato, con la nuova maglia ha maggiormente impressionato gli addetti ai lavori per prestazioni e continuità: Kingsley Coman. Analizziamo quali possono essere i pro ed i contro di questa manovra di mercato bianconera.

PRO – Primo aspetto da tenere in conto è sicuramente quello economico: arrivato dal PSG a parametro zero, dopo una stagione non proprio esaltante sul piano personale, la Juve è riuscita a piazzarlo al Bayern Monaco con prestito biennale e diritto di riscatto, per il quale i bavaresi pagheranno un totale di 28 milioni di euro: 5 milioni il prestito per questa stagione, 2 per la prossima ed infine 21 per il possibile riscatto. Il secondo aspetto riguarda la pochezza in termini di numeri e prestazioni messa in campo dal francesino nella sua annata bianconera; sono infatti ventidue le presenze totali tra campionato e coppe con una sola rete all’attivo. Ma è saltato soprattutto agli occhi il suo non essersi mai inserito appieno negli schemi di gioco, fatto forse dovuto anche al non aver mai trovato una collocazione tattica precisa. Terzo ed ultimo punto la volontà del giocatore. Marotta stesso ha affermato che la spinta decisiva per la cessione ai tedeschi è arrivata dallo stesso Coman. Ovviamente il tutto non è da rinfacciare al francese, alzi la mano chi non vorrebbe giocare, a 19 anni, in questo Bayern. D’altro canto alla Juve non interessava di certo tenere tra le proprie fila un giocatore scontento, vista la politica intrapresa con Tevez, Pirlo e Llorente.

CONTRO – “Non dimentichiamo che parliamo di un giocatore che ha solamente 19 anni. Nell’uno contro uno è molto bravo, sfrutta al massimo queste situazioni. Sono molto contento di quello che sta facendo”. Parole e musica di Pep Guardiola che stridono fortemente con quella che è stata l’annata in bianconero di “The King”. Finora, difatti, sono cinque le partite giocate tra coppa e campionato, due i gol messi a segno ed ottime le prestazioni condite da qualche assist. Per la Juve sembrerebbe l’ombra di un “Henry bis” all’orizzonte. Ora più che mai, dunque, sono in molti a chiedersi il perché di questa cessione, considerato sia le prestazioni della Juve che quelle del giocatore, ma anche per ciò che riguarda l’aspetto economico. Se infatti nel breve periodo l’affare sembra averlo fatto la Juve, nel lungo il vantaggio economico potrà essere ad appannaggio del Bayern, soprattutto se il giocatore dovesse confermare l’attuale rendimento, diventando un vero e proprio “crack”, vista anche la giovanissima età.

La verità potrebbe risiedere nel mezzo; al momento il guadagno sembra l’abbiano fatto entrambe le squadre: la Juve da un punto di vista economico, il Bayern trovando un giocatore che si sposa a meraviglia con quello che è il gioco ed il modulo del proprio allenatore. Solo il tempo potrà dirci se tra dieci anni staremo a parlare di un “Henry bis”, ma al momento nulla andrebbe rinfacciato a questa società, visto che in quattro anni ha saputo cedere ed acquistare giocatori sempre con cognizione di causa, tenendo a mente un preciso progetto tecnico-economico in vista di un’accurata programmazione futura.

Eugenio Staltari Ferraro

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