Il buono, il brutto e il cattivo: il ritorno del Gringo e l’opportunità per arrivare alla Joya

Vincere è d’obbligo, e per farlo, c’è bisogno di segnare. Fino ad ora un solo gol in due partite per la Vecchia Signora, troppo poco e troppe sconfitte. E per chi dice: “sono solo due!”, sappia che sono anche abbastanza. Perché per chi ha fame come la Juventus vincere non è mai l’opzione: è l’obbligo.

IL BUONO – Relegato a scelta in corso fino ad ora, Paulo Dybala ha dimostrato di essere all’altezza della maglia che indossa. Un numero 21 che porta su di sé un grande peso, ma le gambe del ragazzo fanno tutt’altro che tremare. Il gol contro la Roma è stato un segnale chiaro, preciso: lui c’è, ed è pronto. Pronto a prendere in mano la situazione, a trascinare la Juventus e i suoi compagni. Pronto a riuscire dove altri, sino ad ora, hanno fallito. Non è tempo di sputar sentenze, è vero, ma ad oggi il Mario bianconero non ha ancora lasciato il segno. Partite di sacrificio, di movimento, aiutando i compagni. Ma troppo poco incisivo, troppo opaco nella propria zona di competenza. Troppo poco spietato sotto porta. Dunque forse è arrivato il momento di un cambio di scena, perché ora è il momento di essere incisivi, di lasciare il segno. Per puntare alla “gioia” c’è bisogno della Joya. Il ragazzino non è più tale, e la panchina non fa più per lui…

IL BRUTTO – Arrivato con fare sicuro, dall’alto della propria esperienza e, soprattutto, della sua imponenza fisica, Mario Mandzukic sapeva di essere uno dei cardini della nuova Juve. Lottatore per natura, uno che sa come farsi rispettare e sa come affrontare i difensori avversari: insomma, uno che alla Signora può davvero fare la differenza. Eppure il suo momento non sembra ancora essere arrivato. Un gol in Supercoppa che aveva tanto promesso, ma che, per ora, non ha ancora mantenuto nulla. Tempo al tempo, ovviamente, ma nei momenti di difficoltà c’è bisogno del risveglio dei grandi calciatori e dei grandi uomini. E se al momento non si è in grado di combattere, è scelta da grande uomo capire quando è il caso di sedersi da parte. A maggior ragione con il ritorno di un gringo che ha più di un motivo per far valere la propria voce…

IL CATTIVO – Il ritorno del gringo, dopo il secondo inizio difficile di fila. Ecco uno dei momenti tanto attesi dal popolo bianconero. Al momento il più aggressivo e combattente, uno che, per mentalità e grinta, può davvero essere l’erede dell’Apache. Alvaro Morata è tornato, e reclama il posto che tanto ha dovuto sudarsi la passata stagione, dove a suon di gol si è ritagliato uno spazio fondamentale nella formazione della Juve. La sua rapidità, la sua freddezza e la sua cattiveria, ecco ciò che mancava fino ad ora. Ed ecco ciò che andrà messo in campo sabato. Perché il cattivo di turno è finalmente tornato, e la situazione in cui si è ritrovato non gli va sicuramente a genio. E’ il momento di far capire di che pasta si è fatti, di scacciare i mostri iniziali e combattere con le proprie forze. Per sé stessi e, soprattutto, per i propri compagni. Perché ora il gioco si fa duro, e quando il gioco si fa duro…

Il buono, il brutto e il cattivo. No, non si tratta di un film del grande Sergio Leone, ma della situazione nelle mani degli uomini chiave dell’attacco bianconero. Un attacco che ha il compito di risollevarsi, e, con essi, di far risollevare la propria Signora. Perché quando si indossa la maglia della Juventus, gli altri colori sanno di non avere speranza. Per una vittoria che deve durare e perdurare…sempre, e fino alla fine.

Mattia Riccio (@MattRiccio11)

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