Primavera all’insegna della continuità. Solo tre i volti nuovi: spicca Vadalà

Sono appena usciti i gironi del campionato Primavera e, in attesa delle date, la Juventus ha scoperto almeno i volti degli avversari. Avrà molti meno problemi Fabio Grosso a scoprire i volti dei suoi ragazzi, visto che la maggioranza vestiva i colori bianconeri già lo scorso anno. Sono solo tre i nuovi arrivati.

L’EREDE DI TEVEZ – Il nuovo arrivato che riscuote più interesse è senza ombra di dubbio Guido Vadalà. Il classe 1997, arrivato dal Boca Juniors nell’affare Tevez, ha gli occhi di tutti puntati addosso, perché il semplice fatto di essere arrivato per sostituire l’Apache lo obbliga ad avere qualità fuori dal comune. Grosso, nel precampionato, l’ha provato spesso nel trio di trequartisti alle spalle dell’unica punta, ma dall’Argentina fanno sapere che possiede le qualità anche per fare la prima punta. Lo scopriremo nel corso della stagione: spetta al tecnico trovargli la giusta sistemazione e farne emergere il talento. Groso non può fallire.

GIORGIO SIANI – Classe 1997 anche il secondo arrivo, Giorgio Siani, ala destra proveniente dall’Atalanta, da sempre uno dei migliori vivai del Paese.  Lo scorso anno il ragazzo è stato in prestito al Varese, e quest’anno parte ancora in prestito, per la più prestigiosa delle destinazioni. Probabile verrà usato anche lui come trequartista esterno, in sostituzione di uno tra Vadalà e Cassata, che attualmente dovrebbero essere i titolari, con al centro Clemenza.

UN ALTRO TOURE – Il terzo acquisto arriva come gli altri in prestito, ma stavolta parliamo di un classe 1998. Oumar Toure, centrocampista guineano, è di proprietà del Santarcangelo, che l’ha appena acquistato dagli Allievi dell’Inter, in cui si era messo in luce. Duttilità e personalità sono le sue doti migliori, anche se in zona centrale troverà tanta concorrenza.

PIANO PRECISO – I pochi acquisti, uniti alle conferme dei giocatori arrivati in prestito lo scorso anno (Lirola, Favilli e Zapa), confermano la linea della società: continuità. In onore di questo principio guida è stato confermato Grosso e sono stati sopportati i risultati non esaltanti della scorsa stagione. Si è scelto di creare un gruppo e di dare a tutti il tempo di amalgamarsi. Se l’anno scorso c’era l’attenuante della giovane età e delle novità, quest’anno questa scusa non regge più. Vincere, o arrivare a un passo dal farlo è un obbligo.

Edoardo Siddi

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