
L'ex presidente della Juventus Andrea Agnelli sorridente durante il Gran Premio d'Italia
Dean Spielmann, avvocato generale della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, ha rilasciato il proprio parere in merito alle squalifiche comminate dalla giustizia sportiva della FIGC ad Andrea Agnelli e a Maurizio Arrivabene. In attesa della sentenza definitiva, Spielmann ha affermato l’illegalità di impedire ai giudici ordinari di intervenire su sanzioni illegittime irrogate dalla giustizia sportiva.
A distanza di anni, continua a tenere banco il caso riguardante le plusvalenze fittizie della Juventus. Nella giornata odierna è arrivato un importante punto di svolta in questa intricata vicenda, riportato da Tuttosport. Dean Spielmann, avvocato generale della Corte di Giustizia dell’UE, ha dato il proprio parere sui ricorsi presentati da Andrea Agnelli, ex presidente bianconero, e Maurizio Arrivabene, ex AD della Vecchia Signora.
Spielmann ha dichiarato che la giustizia sportiva italiana contrasta con il diritto europeo. Difatti, qualora nei prossimi mesi la Corte di Giustizia avvallasse il parere dell’avvocato, la FIGC rischierebbe di essere sconquassata. Cadrebbe, infatti, un principio cardine della giustizia sportiva, ossia l’impossibilità per la giustizia ordinaria di intervenire in una sentenza sportiva ritenuta ingiusta.
Dovesse effettivamente verificarsi uno scenario di questo genere, la giustizia sportiva italiana potrebbe essere riformata da cima a fondo, così come riportato dal sito di Tuttosport. Ciononostante, naturalmente, niente cambierebbe per quanto concerne le posizioni della Juve, di Agnelli e di Arrivabene. I bianconeri hanno già scontato 10 punti di penalizzazione nel 2022/2023, mentre i due dirigenti, sempre nel 2023, sono stati squalificati rispettivamente per 34 e 16 mesi.
Proprio per cancellare queste pesanti sanzioni, Agnelli e Arrivabene avevano fatto appello al TAR del Lazio, che, però, aveva sospeso la questione rimandandola alla Corte di Giustizia UE, data l’impossibilità di intervenire nell’àmbito sportivo. In futuro, invece, il TAR potrebbe tranquillamente mettere in discussione quanto deciso dalla giustizia sportiva italiana.