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Notizie sulla Juventus

“La Juve non vuole diventare grande”: dirigenza gelata, l’attacco è durissimo

“La Juve non vuole diventare grande”: accusa pesantissima, dirigenza gelata dalle sue parole

Un mercato invernale di altissimo profilo, che ha visto i bianconeri lavorare su più fronti ed al contempo coprire le falle che erano emerse nitide e palesi nella prima parte di stagione. Due difensori, un terzino destro e soprattutto Kolo Muani, il bomber decisamente più congeniale alle idee tattiche e tecniche di Thiago Motta.

Una scelta, questa, anche per non dare più alibi all’allenatore: ora il tecnico dovrà conquistare vittorie in serie quantomeno per chiudere nelle prime quattro posizioni, obiettivo minimo di una stagione che non sta di certo regalando grandi soddisfazioni alla squadra bianconera in questa stagione.

Il progetto iniziato dal tecnico ex Bologna deve però proseguire senza intoppi e nonostante qualche passo falso di troppo nella dirigenza non c’è al momento dubbio sul tecnico, da un lato sotto stretta osservazione per qualche risultato negativo di troppo, ma dall’altro gode di piena fiducia alla Continassa.

Juve, 150 milioni investiti ma addii dolorosi

Il mercato invernale, come detto, ha tappato alcune falle emerse negli ultimi mesi nonostante il mercato sontuoso della scorsa estate. Oltre 150 milioni di euro investiti, soprattutto a centrocampo con gli arrivi di Douglas Luiz e Koopmeiners, più di 100 milioni in due. Investimenti poderosi anche sulle fasce, solo a gennaio sono stati acquistati due difensori centrali rimpolpando il reparto orfano di Bremer infortunato ed ingaggiato il vice Vlahovic, poi diventato titolare del ruolo.

Juve, 150 milioni investiti ma addii dolorosi (Ansa Foto) – SpazioJ

Una campagna acquisti importante, dicevamo, ma anche cessioni o addii dolorosi. Adrien Rabiot, soprannominato cavallo pazzo, ha chiuso la sua esperienza alla Juventus al termine della scorsa stagione. Il centrocampista francese se n’è andato via a parametro zero, senza voler rinnovare il contratto, per una scelta in controtendenza rispetto a quella fatta l’anno precedente, quando prolungò di una sola stagione.

Rabiot, l’accusa è gravissima: Juve distrutta

Thiago Motta avrebbe voluto trattenere il francese, anche perché conscio delle qualità del centrocampista con cui ha condiviso l’esperienza al Paris Saint Germain da compagno di squadra. Rabiot, però, ha preferito chiudere la sua esperienza in bianconero ed ha scelto di proseguire la sua carriera all’Olympique Marsiglia, con De Zerbi in panchina.

Rabiot, l’accusa è gravissima: Juve distrutta (Ansa Foto) – SpazioJ

Nelle ultime ore è però emerso un retroscena clamoroso sull’addio di Rabiot alla Juventus. L’ha svelato Massimo Brambati, procuratore, ai microfoni di TMW Radio.

Mi dicono che quando la Juve acquistò Diallò ed Alcaraz lo scorso inverno, Rabiot andò a bussare alla porta di Max Allegri e gli disse che se ne sarebbe andato perché con quegli acquisti la Juve non voleva diventare grande. I calciatori vedono il mercato e capiscono le ambizioni dei club“.

Giovanni Spinazzola

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Giovanni Spinazzola