Max Allegri è al centro delle critiche ma secondo alcuni l’allenatore non è l’unico colpevole di questo momento negativo.
La sosta per le nazionali è giunta al termine e domani 30 marzo ricomincerà il campionato, la Juventus dopo il pareggio con il Genoa non può più permettersi di sbagliare se vuole continuare a tenere tra le mani un pass per la Champions League. I bianconeri ripartono dal big match pomeridiano con la Lazio all’Olimpico, che per la prima volta scenderà in campo guidata da Igor Tudor. La squadra di Allegri non riesce a portare a casa una vittoria dal 25 febbraio contro il Frosinone e nelle ultime otto gare solo sette sono stati i punti ottenuti, troppo pochi per l’unica squadra che fino a due mesi fa era considerata l’unica diretta rivale dell’Inter nella corsa scudetto.
Adesso la Juventus sembra essersi persa, non riesce più a trovare quel ritmo positivo e quell’entusiasmo visto fino agli inizi di febbraio. La qualificazione per la prossima Champions non è scontata e mancano ancora due mesi pieni prima della fine del campionato, mesi che saranno fondamentali per lo stesso futuro di Max Allegri.
D’Amico chiaro sulla posizione di Allegri alla Juventus
Tra gli obiettivi messi nel mirino ad inizio stagione dalla società e dall’allenatore c’era: la qualificazione in Champions, quindi rientrare tra le prime quattro posizioni e la Coppa Italia. Per un momento questa stagione si è pensato potesse regalare qualcosa di ancora più grande e nel sogno scudetto un po’ i bianconeri c’hanno creduto.
Ad oggi la situazione si è ribaltata e la maggior parte da la colpa di questa crisi bianconera ad Allegri e ad un gioco che sembra mancare. A quanto pare però c’è anche chi non se la sente di attribuire tutte led colpe al singolo. Intervenuto ai microfoni della trasmissione radiofonica “Tutti Convocati”, il procuratore Andrea D’Amico ha parlato della situazione contrattuale di Allegri e del suo futuro in bianconero, di seguito le sue parole:
“La posizione di Allegri? Con un contratto così, la società è quasi obbligata a tenerti a galla. La crisi della Juve è dovuta ad una gestione magari non soddisfacente dell’allenatore, ma anche a protagonisti strapagati che non hanno reso per quello che ci aspettava”.
Insomma secondo D’Amico la colpa non è proprio tutta del tecnico ma anche dei giocatori che al contrario di quanti ci si aspettasse quando sono stati acquistati non hanno poi reso abbastanza. Effettivamente a volte in campo si verificano errori di gioco ingenui, visto che comunque a giocare sono professionisti abituati ad essere protagonisti di match importanti. A volte però ci sono anche gli infortuni che tengono i giocatori lontano dal campo di gioco per settimane.