Il tecnico bianconero è stizzito dopo la sconfitta contro l’Inter. Mister Massimiliano Allegri non ha dubbi sulla lotta Scudetto.
L’Inter di Simone Inzaghi stende la Juventus di Massimiliano Allegri e allunga in classifica. Il big match Scudetto si è chiuso con una vittoria a tinte nerazzurre, frutto di una prestazione convincente da parte della formazione lombarda, ma sopratutto dell’autogol di Gatti. La squadra meneghina si è imposta di misura sulla compagine di Torino, allungando a +4 la distanza tra sé e la squadra di mister Allegri.
Per la Juventus si tratta di una vera e propria batosta, considerando che il margine dalla capolista nerazzurra potrebbe aumentare ulteriormente. L’Inter di Simone Inzaghi ha ancora una gara da recuperare, saltata a causa della spedizione in Arabia Saudita per la Supercoppa Italiana. I neroazzurri avranno la possibilità di portarsi a +7 dai bianconeri con un’eventuale vittoria. La gara da recuperare, però, è contro l’Atalanta di Gian Piero Gasperini, avversario da prendere con le pinze.
Allegri stizzito in conferenza stampa
Dopo il pesante ko rimediato sul rettangolo di gioco di San Siro, è un Massimiliano Allegri stizzito quello che si è presentato in conferenza stampa per analizzare la prestazione contro l’Inter di Simone Inzaghi (diretta testuale TMW): “È stata una partita difficile, lo sapevamo, contro una squadra forte come l’Inter, che merita il primo posto che ha in classifica”.
Allegri va nel dettaglio: “Test importante per il nostro percorso di crescita, basta vedere il secondo tempo: potevamo prendere il 2-0 o fare l’1-1, c’è mancata un po’ di lucidità contro una squadra di grande tecnica. Nel primo tempo abbiamo rischiato su un contropiede di Thuram e abbiamo avuto un’occasione con Vlahovic. Si può migliorare, ma è stata una settimana complicata: dobbiamo lavorare con serenità per tornare alla vittoria contro l’Udinese. Il nostro obiettivo è tornare nelle prime quattro: abbiamo un po’ di vantaggio e questa sconfitta non deve cambiare niente nel nostro percorso”.
Allegri si è poi dedicato alla prestazione di Dusan Vlahovic: “Ha fatto una buona partita, come tutta la squadra. La Juve non giocava da tre anni una partita per il primato. Stasera l’ha fatto, con dei giocatori bravi che fra tre anni faranno parlare di sé. Devono stare sereni, continuare a lavorare, soprattutto perché abbiamo un obiettivo da raggiungere, quello che è rientrare nei primi quattro posti”.
Al termine della gara, mister Allegri ha parlato alla squadra: “Ho detto ai ragazzi che è stata una settimana dove abbiamo pareggiato con l’Empoli in modo rocambolesco, tra l’espulsione di Milik e un gol preso in mezzo alle gambe. Nel calcio succede. Stasera sapevamo che sarebbe stata una partita difficile, che non avrebbe deciso il campionato. Dobbiamo migliorare, ma nessuno si aspettava la Juventus a 53 punti e a contatto con l’Inter. Se qualcuno pensa che la Juventus quest’anno dovesse vincere il campionato, sicuramente hanno più capacità di me nel leggere il percorso di una squadra”.
Su Yildiz, Allegri è stato chiaro: “Io faccio fatica a spiegare le cose. Era normale per Yildiz, ha fatto sette partite nella Juventus e deve fare il suo percorso di crescita. Si passa dalle stelle alle stalle in un attimo. Stasera è entrato Alcaraz, con voglia e piglio. Chi era in campo ha fatto bene: ai ragazzi non devo rimproverare nulla. È un percorso che stiamo facendo, che la Juventus deve fare, per tornare a giocare la Champions, che quest’anno è una competizione che ci è mancata”.
Allegri torna sulla partita: “L’Inter ha fatto una partita aggressiva, ma nel primo tempo non ci sono state grandi occasioni, è stata abbastanza bloccata. Poi è arrivato il gol e nel secondo tempo si è spaccata: non scordiamo che loro hanno qualità straordinaria, anche sotto pressione sono molto bravi”.
Sul tema Scudetto: “Siamo secondi, godiamoci il secondo posto: l’Inter non è stata costruita quest’anno, ma da tempo. È un percorso iniziato con Conte ed è la normalità: la Juventus, nelle difficoltà legate all’aver cambiato 15 giocatori da quando sono arrivato io, dei quali una decina dal 2000 in poi. È un percorso che va fatto, in totale serenità. Piaccia o non piaccia, sono dati di fatto. La società lo sa, poi sappiamo cosa è successo l’anno scorso. Dobbiamo continuare bene, c’è un gruppo coeso che è uscito dal campo arrabbiato perché voleva fare risultato e non c’è riuscito”.