Marchisio, ricordi di Juve: “Ecco quando ci fu la svolta”

L’ex bianconero Claudio Marchisio ha parlato a tutto tondo sul sito ufficiale della Juventus, dove ha rievocato ricordi passati della sua carriera a Torino.

I giocatori nel calcio vanno e vengono, specialmente alla Juve, ma ci sono alcuni che resteranno sempre scalfiti nella storia e nella memoria di tutti gli appassionati di questo sport. Uno di questi è sicuramente Claudio Marchisio, che ha dedicato una vita intera alla Juventus e ora ne ha voluto parlare proprio al sito ufficiale del club bianconero. Di seguito, ne riportiamo alcuni estratti.

SULLE PAURE:

Ogni percorso ha la sua storia, ogni giocatore percorre una strada diversa, ma se devo individuare alcune paure che, più o meno, vivono tutti ne sceglierei tre: la paura della sconfitta, la paura degli infortuni e l’ultima, la paura di smettere e scrivere la parola fine

ANNI BUII:

Ricordo, in particolare, gli anni dei settimi posti. Ci guardavamo negli occhi ed eravamo tutti grandi giocatori, chi membro della propria Nazionale, chi campione del mondo. C’erano grandi talenti, eppure…Ti ritrovavi, così, a chiederti quando ne saresti uscito fuori e cosa potessi fare tu come singolo per aiutare il gruppo a ritrovarsi.

Il primo scudetto? “Contro il Milan arrivò la svolta”

Il Principino ha poi proseguito, ricordando quelli che sono stati i risultati migliori ottenuti con la maglia della Vecchia Sigora, indicando la gara contro il Milan nell’anno del primo scudetto come quella di svolta per riaprire un ciclo vincente.

Marchisio in azione con la Juve
Marchisio Ansa 19 7 2023 SpazioJ.it (1)

LA VITTORIA CON IL MILAN:

Dopo due stagioni difficili, nell’anno del primo dei nove scudetti di fila, la svolta per noi credo sia arrivata in Juve-Milan. Giocavamo contro i campioni d’Italia e abbiamo vinto quella partita, lanciando un segnale enorme. A dare quel segnale non fu solo la vittoria, ma il modo in cui eravamo riusciti ad ottenerla, conquistandola sul campo con un dominio importante sotto l’aspetto del gioco e dell’intensità, creando tanto e subendo pochissimo. Poi non era arrivata con eurogol o giocate incredibili, ma grazie alla determinazione e alla voglia di portare dalla propria parte anche la fortuna che tante volte era mancata. Quella vittoria, ottenuta con quello spirito, ci ha dato la convinzione per dire “quest’anno ci siamo”, e quella convinzione ha fatto la differenza quando, nel finale, abbiamo attraversato un periodo meno brillante. Nel gruppo quelle certezze non sono mai sparite e ci hanno permesso di andarci a prendere quel campionato.

TIFOSO:

Da calciatore, ovviamente, quando perdevi stavi male, ma la reazione era diversa, dovevi concentrarti sulla prossima partita, capire l’errore, lavorare per non commetterlo. Ora, invece, ho ripreso a viverla davvero da tifoso. Non pensavo il tifo sarebbe esploso di nuovo così. È bellissimo.

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