Szczesny: “Vogliamo la finale di Europa League”, poi il retroscena sulla chiamata della Juventus

Una partita dal carattere piuttosto delicato, quella della Juve con il Siviglia, per cui si attende ora l’esito del match valido per il ritorno delle semifinali di Europa League. In vista del prossimo match contro il Siviglia, è intervenuto durante la live del canale Twitch della Juve il portiere bianconero Wojciech Szczesny.

Con particolari parole sentite, Szczesny ha così delineato un quadro complessivo della sua carriera e del suo gioco, raccontando anche il retroscena della sua chiamata alla Juve.

Queste le parole di Szczesny:

Kostic, non vorrei mai affrontarlo, quando tira in allenamento calcia fortissimo. Gatti non voglio mai affrontare perché lo picchierei, ma soprattutto Paredes perché comincia le risse.

Ho perso contro di loro dopo aver parato il rigore a Messi. Bello ritrovarli alla Juve – ha dichiarato poi riguardo a Di Maria e Paredes – io ero molto contento perché quando esci tu supporti i tuoi compagni di squadra, ho guardato Rabiot, Lea Paredes, Angel. Volevo la vittoria dell’Argentina anche per Paulo Dybala, ero molto contento.

Guardavo tanto la Premier. Ho iniziato a otto o nove anni a giocare. Io volevo fare l’attaccante ma facevo schifo. Mi piaceva giocare a calcio poi ero più alto e mi hanno messo in porta. Alla prima bella parata non volevo più tornare in attacco. In realtà vorrei fare anche ora l’attaccante, ma quando sei giovane capisci che sei più bravo degli altri a fare qualcosa è una bella sensazione, ti senti forte, da fiducia, autostima, l’ho fatto perché era l’unica cosa che sapevo fare bene.

Szczesny sulla chiamata dal club: “Quando ho sentito la Juve ho detto eccomi”

Szczesny, Juventus
Szczesny, Juventus

Avevo un anno di contratto con l’Arsenal, poi un anno a Roma in prestito e parlavamo delle possibili destinazioni. Quando ho sentito la chiamata della  Juventus ho detto eccomi.

Sensazioni positive – ha detto poi riguardo alla sfida con il Siviglia – soprattutto per quel gol al 96esimo che è fondamentale per energia ed entusiasmo che abbiamo verso il ritorno. La partita più importante dell’anno, unico trofeo a disposizione ed è bellissimo. Vogliamo al finale a Budapest.

Non era Buffon ma Peter Schmeichel. Io guardavo tanto la Premier più che la Serie A.

Impostazioni privacy