
Fiat Chairman, Ferrari Vice Chairman, John Elkann, is pictured in the paddock of the Autodromo Nazionale circuit on September 11, 2010 in Monza, after the qualifying session of the Formula One Italian Grand Prix. AFP PHOTO / GIUSEPPE CACACE (Photo credit should read GIUSEPPE CACACE/AFP via Getty Images)
Una giornata fondamentale, quella che stiamo vivendo, per il futuro della Juventus. Riavvolgiamo un attimo il nastro: la società bianconera era stata inizialmente assolta per il caso plusvalenze. In un secondo momento sono uscite fuori intercettazioni che hanno cambiato però le carte in tavola: così si è arrivati ad una richiesta di riapertura del processo da parte della Procura Federale.
Pochi minuti fa il procuratore federale Giuseppe Chiné ha richiesto per la Juventus una penalizzazione di nove punti. A questo punto non resta che attendere la decisione della Corte d’Appello, la quale deciderà oggi – o al massimo entro lunedì – sull’ammissibilità del ricorso presentato dalla Procura stessa.
Nel caso in cui la Corte dichiarasse ammissibile il ricorso della Procura e confermasse la penalizzazione, la stessa diverrebbe immediatamente esecutiva provocando un ribaltone in classifica.
La Juventus ovviamente ha presentato una tesi difensiva, che a sua volta sarà presa in considerazione dalla Corte d’Appello, appena dopo aver ascoltato la richiesta del procuratore federale:
“Il ricorso è inammissibile in ragione dell’assenza, nel caso in esame, dei presupposti applicativi di tale mezzo di impugnazione straordinario“, dove per assenza di presupposti applicativi la Juventus intende l’assenza di “fatti nuovi“.
“Nessuno può essere perseguito o condannato penalmente dalla giurisdizione dello stesso Stato per un reato per il quale è già stato assolto o condannato a seguito di una sentenza definitiva conformemente alla legge e alla procedura penale di tale Stato”.
La difesa della Juventus davanti alla Corte d’Appello prosegue così:
“Nessuno degli elementi valorizzati dalla procura Federale dimostra l’esistenza di una artificiosa sopra-valutazione dei diritti alle prestazioni sportive dei calciatori alle predette operazioni, con ciò rendendosi piena infondatezza dell’odierno ricorso.
La sussistenza di documenti interni e budget riportanti l’indicazione di plusvalenze come obiettivo strategico, non costituiscono affatto un elemento che possa fondare la natura fraudolenta e artificiosa delle operazioni concluse e dei valori ad esse assegnati”.
A questo punto non ci resta che attendere, lo sottolineiamo nuovamente, la decisione della Corte d’Appello che arriverà tra oggi e lunedì.
PIERFRANCESCO VECCHIOTTI
This post was last modified on 21 Gennaio 2023 - 00:32 0:32