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Inchiesta Juve, non solo Pjanic-Arthur: gli intrecci con il Barcellona

In casa Juve la testa dovrebbe essere al rientro in campo e a continuare quanto fatto di buono nell’ultimo mese, prima della sosta per il Mondiale, invece la situazione è molto delicata.

Quello che sta succedendo e che riguarda l’intera società crea sicuramente destabilizzazione anche nella squadra, ma sarà compito di Massimiliano Allegri cercare di tenere fuori dal campo i problemi di natura societaria.

Nel frattempo, continua l’inchiesta in riferimento agli accordi sottobanco dei bianconeri e sembra che ci siano stati diversi intrecci con il Barcellona, non solo la trattativa che ha portato Pjanic in blaugrana e Arthur in bianconero.

Quest’ultima, come scrive La Gazzetta dello Sport, “è stata una trattativa lunga, complessa e che le indagini della Procura di Torino hanno arricchito di tanti retroscena“.


L’operazione, stando a quanto riporta sempre la rosea, “è finita sotto la lente dei pm per la
plusvalenza generata da 43,7 milioni, rispondendo ai criteri di interesse, cioè trattative concluse
con club con cui la Juve ha effettuato acquisti in date molto vicine per importi prevalentemente
identici o prossimi”
.

La Procura ha sottolineato come dai documenti emergano “soltanto evidenze di valorizzazioni in un contesto di scambio anche con altri giocatori della Juventus“.

Inchiesta Juve, non solo Pjanic e Arthur: gli altri giocatori

Getty Imges, Arthur, Juventus, Barcellona


Nell’inchiesta che riguarda i movimenti di mercato della Juventus, c’è anche la trattativa con il Barcellona che ha portato allo scambio tra Pjanic e Arthur.

Stando a quanto si legge su La Gazzetta dello Sport, inizialmente Federico Cherubini ha delineato su
un foglio manoscritto il 31 marzo 2020, l’inserimento di altre contropartite tecniche.

I bianconeri avrebbero ceduto Pjanic, valutato teoricamente dal dirigente 50 milioni,
più De Sciglio, valutato 20 e dall’altro, gli spagnoli avrebbero dato Arthur (80) e Miranda (10).

Successivamente, Cherubini aggiornava Fabio Paratici su quattro diverse ipotesi. La prima prevedeva la cessione di Pjanic a 65 milioni e De Sciglio a 20 per Arthur a 85.

La seconda considerava la vendita di Bernardeschi, DeSciglio e Rabiot per Ansu Fati e Todibo.

La terza il trasferimento di Bernardeschi e Dembélé e, infine, la quarta era quella di inserire
una terza squadra in un’eventuale triangolazione: Pjanic al Barcellona, Jorginho alla Juve e una
controparte da definire per il Chelsea. Residuale anche la possibilità di scambiare Bernardeschi con Draxler del Psg.

L’accordo definitivo sopraggiunge il 22 giugno 2020, ma per gli inquirenti c’è anche il nodo relativo agli stipendi Pjanic e Arthur sui mesi di luglio e agosto. La Juve avrebbe dovuto corrispondere 3 milioni di retribuzione al bosniaco che sono stati aggiunti ai 60 della cessione a carico del Barça.

Il problema, conclude il quotidiano milanese, per la Procura ma anche per la Consob, è che mentre il Barcellona si è sobbarcato l’ingaggio di Arthur, la Juve non ha fatto lo stesso con Pjanic.

Lo scambio è argomento di discussione tra Cesare Gabasio (Chief Legal), Stefano Bertola
(Chief FinancialOfficer pro tempore) e Stefano Cerrato (Chief Financial Officer e Investor Relator) il6settembre 2021, in riferimento alla richiesta della Consob di presentare la documentazione concernente questa e altre operazioni.

L’avvocato bianconero diceva: “Te la dico tutta? È meglio che non ci fosse quel carteggio“. La risposta di Bertola. “No quel carteggio lì meglio di no“.

This post was last modified on 8 Dicembre 2022 - 14:14

Francesco Troiano

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Francesco Troiano